Gioia, allegria e voglia di stare insieme. È questo che il Thanksgiving porta con sé. Una scia di festeggiamenti e magia che ha iniziato a mettere radici anche in Italia (un po' come accaduto anche con Halloween). Non sono solo il tacchino ripieno o la pumpkin pie: è un’idea di convivialità, un momento in cui il cibo diventa un ponte tra culture, storie, famiglie scelte. Da Roma a Milano, fino alle cascine lombarde, il Giorno del Ringraziamento conquista chef, ristoranti e anche qualche nome della moda.
Se c’è qualcuno che in Italia ha saputo reinterpretare il Thanksgiving trasformandolo in un happening pop e couture, è Alessandro Enriquez, designer e creativo. «È una festa dal significato profondo: ringraziare. Più di dieci anni fa decisi di far conoscere alcune ricorrenze internazionali anche qui. Così nacque il Thanksgiving all’italiana, celebrato attraverso i colori, l’amicizia e l’idea di una famiglia allargata», racconta.
Quest’anno si celebra al ristorante Stendhal a Milano con Ernst Knam, una collaborazione nata da stima e passione comune. «Ho sempre pensato di coinvolgerlo. Per me è una mente capace di fare davvero la differenza, con rigore e ironia unici. Non è solo un maestro del cioccolato: è un architetto della cultura culinaria che diventa anche design. Per me è un onore condividere la scena con lui», spiega Enriquez. E Knam aggiunge: «Alessandro è un amico e sono stato felice di aderire alla sua iniziativa. Il menu che ha messo insieme mi è piaciuto tantissimo».
Un menu che celebra la tradizione e che mette al centro il suo grande protagonista: il tacchino, che sa di Mediterraneo e di ricordi americani e che viene arricchito da cioccolato fondente e arancia candita. «La salsa gravy profumata all’arancia dà freschezza e profondità. È molto cioccolatoso, ma non stucchevole», spiega Knam. Ed Enriquez sottolinea: «Ernst mi ha raccontato che in origine il cioccolato veniva usato soprattutto nei piatti salati. Anche in alcune varianti della caponata siciliana si aggiunge cacao amaro. Il nostro tacchino sarà rispettoso della tradizione ma con un tocco nuovo, che unisce le nostre visioni».
Sguardi diversi, ma con un orizzonte comune e condiviso. «Lavorare a quattro mani è molto stimolante - spiega lo chef- soprattutto se dall’altra parte c’è un personaggio poliedrico e con idee incredibili. Affinare l’abbinamento tra due persone è sempre un bellissimo confronto, soprattutto quando ci si capisce». E non manca, naturalmente, il tratto distintivo di Enriquez anche nell’immaginario estetico della festa: «Se il Thanksgiving fosse un outfit sarebbe ironico, irriverente, colorato, niente di sexy e senza scollature. Gonnellini a ruota scintillanti con le mie stampe e camicie over: all’italiana, proprio come immagino la traduzione di questa tradizione.» E conclude: «Moda e food, quando hanno visione e coerenza, diventano parte della nostra cultura. Ho scelto Ernst non perché “è di moda”, ma per la sua unicità. Sarebbe capace di lavorare anche su una collezione, dando iconicità ai capi così come fa con il suo cioccolato». Una serata che sarà senza dubbio inimitabile, colorata e ironicamente italiana.
Un percorso che ha conferma anche nella dimensione dell’hotellerie. All’Hassler, iconico cinque stelle che domina Trinità dei Monti a Roma, il Thanksgiving è ormai una tradizione. Quest’anno l’hotel celebra la ricorrenza con un ricco buffet che unisce piatti classici e creazioni contemporanee: un’esperienza immersiva resa ancora più scenografica dal turkey carving e dalla live music. «Come ogni anno, l’Hassler celebra il Thanksgiving in modo speciale - racconta il team - una cena perfetta per gustare sapori autentici e condividere un momento speciale».
E a pochi minuti da via Veneto, The Rome Edition trasforma invece la ricorrenza americana in un’esperienza gourmet dal fascino tutto romano. La cena speciale al ristorante Anima porta la firma dello chef Antonio Gentile, che reinterpreta i classici della festa con eleganza italiana. Anche qui il grande protagonista è un tacchino ripieno preparato secondo tradizione e accompagnato da contorni di stagione. Una serata pensata per chi ama la convivialità delle grandi occasioni e vuole celebrarla in una cornice sofisticata, contemporanea, internazionale.
Sulle sponde del Naviglio Pavese, Erba Brusca organizza (come ogni anno) una cena del Ringraziamento guidata dalla sua chef Alice Delcourt, chef franco-americana che del rapporto tra natura, stagioni e tavola ha fatto la sua firma. «Apprezzo tantissimo il Thanksgiving perché è una festa non religiosa, senza regali, e spesso la si trascorre con amici, persone sole o anziane. In un certo senso è una festa molto italiana: si mangia tanto e bene, e si sta a tavola tantissimo».
Ma non è il solo locale in cui si può festeggiare questa ricorrenza. Anche a Gaggiano, la cascina de La Bettolina organizza un “Ringraziamento alla Lombarda” con un menu che unisce territorio e suggestioni americane. Re del banchetto il tacchino affumicato, ma senza tralasciare specialità come la pumpkin pie che addolciranno una cena che diventa soprattutto un gesto di gratitudine verso la terra e chi la lavora.
Una buona opzione per chi vuole invece riproporre a casa il fantastico tacchino delle tradizione, senza mettersi però ai fornelli, è Peck, celeberrima gastronomia milanese. Una bellissima idea per portare l’atmosfera americana nella propria sala da pranzo, magari con una mise en place in pieno stile autunnale.
C’è chi invece ai fornelli ama passarci molto tempo. È Laurel Evans, food writer texana e ormai milanese d’adozione. «Sarà perché amo cucinare, ma per me il Thanksgiving è una festa meravigliosa. Oggi è una ricorrenza laica e spesso la prima celebrazione che i nuovi immigrati negli Stati Uniti fanno propria.- racconta- È un giorno dedicato a riconoscere l’abbondanza in cui viviamo, a celebrare il cibo e le persone che amiamo». Perché in un Paese dove si cambia casa svariate volte nella vita, «questa ricorrenza diventa un ancoraggio emotivo», così pumpkin pie, mashed potatoes e tacchino ripieno segnano l’inizio della stagione delle feste. «Chi non può trascorrerlo con la famiglia organizza un Friendsgiving- spiega- ma una cosa è certa: questa festa va assolutamente celebrata, in un modo o nell’altro».
Così tra tacchini reinventati, ricette che profumano di casa e di viaggio e incontri tra chef e creativi, il Ringraziamento in Italia è ormai una celebrazione che va oltre il cibo: è un momento di gratitudine, convivialità e piacere condiviso. Un’occasione per riscoprire il valore della tavola come luogo di incontro e festa.
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