La ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma è una celebrazione, ma anche una dichiarazione d’intenti. Come ha dichiarato la direttrice artistica Paola Malanga alla conferenza stampa: “È una festa, non una bolla. Quello che accade nel mondo entra: ci sono i conflitti di guerra, ma anche la musica e la letteratura. Viviamo tempi estremamente duri, e abbiamo bisogno di tutte le arti che abbiamo — e che qui si presentano sotto forma di cinema.”
Il tappeto rosso dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone si prepara ad accogliere star attesissime.
Jennifer Lawrence è tra le celeb più attese, protagonista di Die My Love, intenso dramma sulla depressione post partum, presentato in concorso al Festival di Cannes e in uscita in Italia il 27 novembre. L’attrice americana torna alla festa del Cinema di Roma dodici anni dopo il famoso bagno di folla dedicato alla saga che l’ha resa famosa: Hunger Games - La ragazza di fuoco. Accanto a lei sfilerà un altro divo amatissimo, suo compagno di set: Robert Pattinson.
In arrivo anche Christoph Waltz e Caleb Landry Jones, nel cast del visionario Dracula - L’amore perduto di Luc Besson, che promette di essere uno dei titoli più discussi della Festa e tra i più attesi della stagione.. anche in vista della festa di Halloween.
Caleb Landry Jones, già premiato a Cannes, darà un volto inquieto e poetico al mito del vampiro, mentre Besson porterà a Roma una nuova visione gotica e sentimentale del celebre personaggio.
Nel cast anche la “nostra” Matilda De Angelis.
Il festival si apre il 15 ottobre con “La vita va così” di Riccardo Milani, interpretato da Virginia Raffaele, Diego Abatantuono e Aldo Baglio. Ambientato in una Sardegna sospesa tra modernità e tradizione, il film racconta lo scontro tra un costruttore e un pastore che non vuole cedere la sua terra. Un’apertura all’italiana che riporta sullo schermo temi universali come identità, radici e resistenza.
La presenza di Paola Cortellesi, presidente di giuria e compagna di Milani nella vita e nel lavoro, rende l’avvio del festival ancora più simbolico. “Insieme alla Festa senza saperlo”, hanno scherzato, confermando l’armonia creativa di una delle coppie più solide del nostro cinema.
Tra i titoli più attesi della sezione Grand Public, spiccano “Io sono Rosa Ricci”, con Maria Esposito, prequel della serie Mare Fuori, e “Cinque secondi” di Paolo Virzì, con Valerio Mastandrea e Galatea Bellugi, malinconica commedia sul tempo e la solitudine.
Ampio spazio anche alle serie tv, da Sandokan con Can Yaman, al La Preside con Luisa Ranieri, ispirata alla vera storia della dirigente Eugenia Carfora. Chiuderà la Festa il capitolo finale di Vita da Carlo, con Carlo Verdone in versione “maestro”.
Il cinema italiano si presenta alla ventesima edizione della Festa con una selezione forte e radicata nella realtà, dove la memoria storica e l’attualità si intrecciano con nuove prospettive narrative. Tra i titoli in concorso, 40 secondi di Vincenzo Alfieri ricostruisce le ore che precedettero l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, offrendo uno sguardo crudo ma poetico su una vicenda che ha segnato l’opinione pubblica.
Gli occhi degli altri, diretto da Andrea De Sica, prende invece ispirazione dal delitto Casati Stampa del 1970 per costruire un noir psicologico ambientato tra lusso e ossessione. Francesca Archibugi torna dietro la macchina da presa con Illusione, un thriller psicologico ambientato nella provincia umbra, mentre Monica Guerritore firma Anna, un ritratto notturno e personale di Anna Magnani, di cui è anche protagonista.
Ad arricchire il panorama italiano ci sono interpreti di spicco come Jasmine Trinca, Filippo Timi, Michele Riondino, Micaela Ramazzotti e Valerio Mastandrea, protagonisti di storie che toccano il dramma, la resistenza femminile, la denuncia sociale e la riflessione esistenziale.
Occhi puntati anche sulle opere prime, tra cui il debutto alla regia dell’attore James McAvoy con California Schemin’, e quello di Brian Cox con Glenrothan, storia familiare con Alan Cumming.
Dall’Italia, l’esordio di Ludovica Rampoldi (Breve storia d’amore) con Pilar Fogliati, Andrea Carpenzano, Valeria Golino e Adriano Giannini.
La ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma celebra non solo il presente e il futuro del cinema, ma anche le sue radici più profonde, intrecciando arte, musica e memoria in un programma ricchissimo. Tra i documentari musicali spiccano Il tempo delle noci su Brunori Sas, Elegia sabauda con Willie Peyote, Back to Life su Giovanni Allevi – racconto intimo del suo ritorno alla musica dopo la malattia – e La chitarra nella roccia con Lucio Corsi, girato tra le suggestive rovine dell’Abbazia di San Galgano.
Non manca un omaggio a Rino Gaetano con Sempre più blu, mosaico di immagini, interviste e voci che ricostruisce l’uomo oltre il mito, con testimonianze di amici, familiari ed eredi artistici.
Nel segno della memoria, la Festa rende omaggio a Pier Paolo Pasolini, Claudio Caligari, Franco Pinna – autore dello scatto scelto come manifesto ufficiale – e Carlo Rambaldi, a cento anni dalla nascita.
Spazio d’onore anche ai grandi maestri del cinema internazionale, con una serie di premi alla carriera che rafforzano il respiro globale della manifestazione. Il Premio alla Carriera andrà a Richard Linklater, autore della trilogia Before e del rivoluzionario Boyhood, che presenterà a Roma Nouvelle Vague, film omaggio a Jean-Luc Godard. A consegnarglielo sarà Marco Bellocchio, nel sessantesimo anniversario del suo esordio con I pugni in tasca.
Il Premio Master of Film sarà assegnato al regista tedesco Edgar Reitz, padre della monumentale saga Heimat, che arriva a Roma con Leibniz – Chronicle of a Lost Painting, film dedicato al celebre filosofo. A premiarlo sarà Nanni Moretti.
Alla regista americana Nia DaCosta – autrice di Candyman, Little Woods e The Marvels – andrà il Premio Progressive alla Carriera, riconoscimento per i talenti emergenti che stanno riscrivendo le regole del cinema contemporaneo. La regista sarà presente alla Festa con Hedda, rilettura femminista di Hedda Gabler di Ibsen. Il premio le sarà consegnato dalla direttrice artistica Paola Malanga.
Novità dell’edizione 2025, il primo Industry Lifetime Achievement Award andrà a Lord David Puttnam, produttore britannico dietro capolavori come Momenti di gloria e The Mission. Il riconoscimento sarà assegnato il 15 ottobre, durante la serata inaugurale, da Uberto Pasolini.
Infine, il Premio alla Carriera a Jafar Panahi, regista iraniano e simbolo della libertà espressiva nel cinema, Palma d’oro a Cannes 2025 con Un semplice incidente.
A consegnarglielo sarà Giuseppe Tornatore.
Con oltre 150 film da 38 Paesi, Roma20 è più che una rassegna cinematografica: è un viaggio collettivo tra emozioni, generi e generazioni. Un evento che, a vent’anni dalla nascita, prova ancora a sorprendere e raccontare il mondo- come il buon cinema sa fare.
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