Campo neutro o colore? Grandi lastre o formati minuti? Al Cersaie di quest’anno – la fiera dedicata al mondo bagno e alle superfici – le due scuole di pensiero procedono parallele, senza escludersi. Le grandi lastre (e qui “grandi” vuol dire davvero giganti) continuano a dominare la scena. È vero: sono poco domestiche – spesso non passano nemmeno da una porta – ma architettonicamente risultano imbattibili. Perfette per grandi ristrutturazioni, hotel, ristoranti, hanno la capacità di unire visivamente lo spazio.
E se posate anche in esterno, creano un continuum estetico indoor-outdoor di grande eleganza, privo di interruzioni. Oggi, però, non è più solo una questione di formato: la distinzione tra interno ed esterno è praticamente scomparsa nel mondo ceramico grazie alle nuove tecnologie produttive. Sul fronte cromatico, dominano ancora le texture ispirate ai materiali naturali – pietra, marmo e parquet – reinterpretate con una tale disinvoltura da confondere persino l’occhio più esperto. Merito della stampa digitale e della tecnologia 3D Surface, che hanno raggiunto livelli di realismo sorprendenti.
Le superfici diventano sensoriali: ruvide come pietra sabbiata o setose come velluto, frutto di una ricerca tattile sempre più sofisticata. E dimenticatevi l’effetto lucido: oggi è decisamente il momento dell’opaco. Tra le finiture, il Travertino si conferma un evergreen. Declinato nelle diverse varianti regionali, conserva quella quiete classica che rimanda all’architettura romana, rivelandosi un jolly trasversale per chi cerca ambienti sofisticati ma misurati. Accanto ai maxi formati, però, avanzano anche dimensioni più minute e palette decise: segno che il pubblico non sceglie una sola direzione, ma preferisce un mix di linguaggi da combinare con libertà.
Tra le novità spicca Boiserie di Marazzi, che reinterpreta le antiche pannellature in legno in chiave ceramica. I formati 40×120 cm, disponibili in due varianti di rovere, consentono pose a mezza parete o a tutta altezza, in orizzontale o verticale, creando scenografie materiche sorprendentemente realistiche grazie alla tecnologia 3D Ink.
Osmos di Ceramiche Refin racconta una nuova interpretazione del cemento, in cui tracce preziose si stratificano per dare vita a una grafica organica, profonda e materica.
Atlas Concorde, con la collezione Boost Vision firmata Park Associati, unisce cemento, pietra e metallo in superfici moderne pensate per interni ed esterni.
E poi c’è il grande ritorno alla tradizione: CottoMilano di Keope, progettata da Domenico Orefice, introduce le finiture ULTRAmatt, Glossy e Structured R11, coniugando estetica, comfort tattile e praticità.
Per abitudine o per pudore cromatico, il bagno – o meglio, la stanza del benessere – è sempre stato l’ultimo ad accogliere il colore. Ma qualcosa sta cambiando. Uno dei segnali più evidenti è il debutto ufficiale di Moooi Ceramic Surfaces con la collezione Nesting Room, sviluppata insieme ad ABK: superfici ispirate a forme animali organiche, comprese specie estinte, un vezzo dichiarato del brand olandese già esplorato nelle sue carte da parati.
Chicco di 41ZERO42 reinterpreta il battuto veneziano in cinque tonalità e tre decori geometrici da mixare liberamente.
Portorotondo di Cerasarda propone piastrelle in ceramica smaltata piccolo formato con finitura lucida che rievoca i riflessi del mare.
Sotto la direzione artistica di Federica Biase, Decoratori Bassanesi prosegue l’esplorazione del piccolo formato con Quadrille, una gamma disegnata dalla designer svedese Clara von Zweigbergk. Le piastrelle 15×15 cm presentano fantasie geometriche policrome dalle tonalità fredde, inserite in un sistema modulare che permette di combinare decori ed elementi monocromatici.
Casalgrande Padana svela il suo lato artistico con Imagina, una collezione di grandi lastre in gres porcellanato 120×278 cm che richiama la bellezza degli azulejos portoghesi.
Firmata da Ferruccio Laviani per Lea Ceramiche, Pigmenti è una collezione di grandi lastre monocromatiche di soli 3,5 mm, declinata in dodici tonalità vitaminiche ispirate all’artista americano Sol LeWitt e al fotografo e scultore britannico David Tremlett.
Con Arteseta, Ceramiche Marca Corona porta l’estetica delle zellige sui grandi formati 50×120 cm. La finitura Kristallina, una micro-texture granulare estremamente lucida e vellutata, esalta la brillantezza della smaltatura tradizionale, accendendosi di riflessi cangianti a seconda della luce.
Iris Ceramica Group ha introdotto inchiostri e materiali materici a base acqua, ottimizzati per decorazione e per la creazione di strutture sulle superfici delle lastre, valorizzando texture, colori e profondità visiva con un approccio sostenibile. SensiEtna, frutto della collaborazione tra Florim, Matteo Thun & Partners e Benedetto Fasciana, utilizza pietra lavica di piccolo formato ricavata dal riciclo degli scarti locali, con finiture bugnato, crosta e rigatino.
Non solo estetica: con CIMENTO® la materia diventa risorsa. Microalghe coltivate nella laguna nord di Venezia, capaci di assorbire più CO₂ degli alberi, entrano nella collezione Boton disegnata da Patricia Urquiola. Le lastre tridimensionali, lucidissime e dinamiche, catturano la luce come acqua in movimento. Un raro esempio di design circolare che non si limita a imitare la natura, ma la ospita e la trasforma in bellezza.
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