A Venezia il red carpet non è solo glamour: è anche visione. Nella seconda edizione del “Reply AI Film Festival”, Lexus entra ufficialmente in giuria con Paolo Moroni, direttore di Lexus Italia. Una presenza che va oltre la celebrazione estetica e abbraccia la riflessione su dove stia andando il racconto per immagini nell’era dell’intelligenza artificiale.
Il festival è una competizione internazionale rivolta a creativi, registi e videomaker che vogliono cimentarsi con cortometraggi realizzati utilizzando strumenti di Intelligenza Artificiale. Un laboratorio aperto dove il cinema sperimenta il futuro e si chiede se l’AI possa davvero generare emozioni autentiche.
Presieduta da Gabriele Muccino, la giuria include nomi eclettici come Rob Minkoff, Charlie Fink, Caleb e Shelby Ward, Dave Clark e altri esperti di AI, tecnologia e narrazione.
Il tema 2025 è “Generation of Emotions”: un invito a esplorare come le macchine possano contribuire a creare sentimenti profondi e coinvolgenti. Per Lexus, che da sempre unisce innovazione e sensibilità, è una perfetta sintonia.
A sancire questo legame, il “Lexus Visionary Award”, premio speciale dedicato all’opera che meglio integra design, tecnologia e intuizione. Un riconoscimento pensato per chi sa raccontare il domani con i linguaggi di oggi. Quest’anno, nella serata conclusiva della Mostra, Paolo Moroni, Direttore di Lexus Italia, ha avuto il piacere di premiare Marcello Costa Jr. con la sua opera “Instinct”:
“Con la partecipazione al Reply AI Film Festival, Lexus ha voluto promuovere un'idea di innovazione che non è fine a sé stessa, ma diventa strumento per realizzare opere che suscitano emozioni autentiche e connessioni profonde. La partecipazione alla giuria di questo festival sottolinea un'affinità valoriale: come il cinema evolve grazie all’intelligenza artificiale, anche Lexus esplora nuovi linguaggi tecnologici per trasformare l’esperienza di guida in un viaggio sensoriale.”
Il rapporto tra gli ingegneri di Lexus e l’intelligenza artificiale (AI) non nasce oggi. Nel 2018, la casa giapponese ha firmato “Driven by Intuition”, il primo spot pubblicitario scritto da un’intelligenza artificiale, realizzato con IBM Watson e diretto da Kevin Macdonald. Raccontava la storia di un maestro Takumi che affida la propria creazione – una Lexus ES Hybrid – al giudizio della strada. Un test che la vettura supera grazie alla frenata automatica, simbolo di un rapporto empatico tra uomo e tecnologia.
Un esempio pionieristico di come Lexus consideri la macchina non solo mezzo, ma compagna. Anche oggi, con progetti o lo sviluppo di veicoli definiti da software, il brand esplora una nuova estetica del movimento, fondata su emozione e personalizzazione.
Nel corso della cerimonia sono stati annunciati i cortometraggi premiati.
Il regista italiano Jacopo Reale firma un cortometraggio interamente sviluppato con strumenti di intelligenza artificiale, in cui un giovane pastore e una ragazza che lo osserva da lontano diventano protagonisti di un incontro fatto di silenzi e sguardi. La forza del racconto sta nella semplicità: una storia minima che riesce a restituire la delicatezza della timidezza e la suggestione di un legame che nasce quasi per caso.
Il tedesco Mark Wachholz esplora un tema inedito: i film che non sono mai stati realizzati. Grazie all’intelligenza artificiale, il regista immagina e costruisce le immagini di sceneggiature abbandonate o rimaste solo intuizioni, offrendo al pubblico una riflessione su ciò che il cinema avrebbe potuto essere. Atmosfere, musiche e narrazioni evocano la grammatica visiva del cinema classico, trasformando il non girato in un’esperienza concreta e sorprendente.
Andrea Lommatzsch porta sullo schermo un’opera che senza le tecnologie digitali non avrebbe avuto la stessa forza espressiva. Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, l’artista italiano trasforma un’idea in una sequenza di immagini e animazioni capaci di generare un forte impatto estetico. Il risultato è un cortometraggio che non punta a sostituire i processi produttivi tradizionali, ma mostra come la tecnologia possa ampliare i confini della narrazione visiva.
Il regista portoghese Marcello Costa Jr. firma un cortometraggio che mette in contrasto gli impulsi primordiali con le convenzioni della vita contemporanea. La trama solleva un interrogativo tanto diretto quanto inquietante: la civiltà è davvero un passo avanti nell’evoluzione umana o, al contrario, ci ha sottratto qualcosa di fondamentale per la nostra natura? Attraverso immagini dal forte impatto simbolico, Instinct costringe lo spettatore a riflettere sul prezzo del cosiddetto progresso.
L’artista e regista britannica Shanshan Jiang mescola riprese dal vivo e immagini generate con l’intelligenza artificiale per raccontare la parabola di una clown che, nel tentativo di conquistare l’approvazione del pubblico, finisce per smarrire la propria identità. Tra trasformazioni fisiche e cambiamenti di carattere, il film mostra come i confini tra scena e vita privata diventino progressivamente indistinti, fino a rendere difficile distinguere l’autenticità dalla pura rappresentazione.
Cinque opere, cinque mondi, un unico obiettivo: toccare il pubblico. Perché l’AI non sostituirà mai la sensibilità umana, ma può amplificarla. Lexus lo ha capito prima degli altri. E continua, anche al cinema, a scrivere il futuro.