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X-STYLE PER BOSS11 dicembre 2025

Bradley Cooper, Maluma, Vinicius Jr: i tre volti della nuova mascolinità (secondo Boss)

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Cinema, musica, sport. Tre settori che non si limitano a intrattenere: plasmano l’immaginario, influenzano i linguaggi, definiscono i modelli. L’idea di mascolinità non nasce nei manifesti o nelle dichiarazioni programmatiche, ma sugli schermi, sui palchi, negli stadi: in quei luoghi dove le immagini diventano aspirazione e comportamento.

È in questi ambiti che oggi si osserva – e si auspica - la trasformazione dell’uomo contemporaneo. Non più associata al controllo e alla distanza emotiva, ma alla presenza, alla consapevolezza e all'empatia.

Per la nuova frangranza Boss Bottled Beyond, sono state scelte tre figure simboliche di questo cambiamento: Bradley Cooper, Maluma e Vinicius Jr. Tre uomini che nei loro ambiti per alcuni rappresentano un ideale di perfezione, ma c’è di più. Le tre star incarnano, ognuno a modo proprio, il passaggio dalla mascolinità competitiva a quella relazionale, capace di generare impatto. Non l’uomo ideale, che non deve chiedere mai (come recitava un vecchio slogan), ma l’uomo che evolve e che supporta altri uomini.

Bradley Cooper: il controllo della storia, non dell’immagine

Bradley Cooper appartiene a una categoria rara a Hollywood: quella di chi non si accontenta di apparire in un film, ma lo costruisce dall’inizio alla fine. Il suo percorso è un caso di studio: da commedie mainstream come Una notte da leoni, che gli sono valse la celebritàa progetti più evoluti, sfidanti e autoriali in cui è non solo attore, ma anche regista, sceneggiatore e produttore. Risultato: A Star Is Born ha ottenuto 8 nomination agli Oscar, Maestro ne ha ricevute 7. Non è fortuna, è controllo del racconto.

Nello star system che punta tutto sui social, lui resta un’eccezione: niente profili pubblici, niente sovraesposizione, nessun bisogno di presidiare il flusso infinito dell’attenzione. Il lavoro parla per lui.

Cooper non interpreta il ruolo dell’uomo che “vede e conquista”. Incarna una mascolinità nuova, che osserva, ascolta, costruisce. E che comprende che la leadership è più divertente se condivisa.

Bradley Cooper partecipa alla Headline Gala “Springsteen: Deliver Me from Nowhere” del 69° BFI London Film Festival alla Royal Festival Hall - Crediti Getty ImagesBradley Cooper partecipa alla Headline Gala “Springsteen: Deliver Me from Nowhere” del 69° BFI London Film Festival alla Royal Festival Hall - Crediti Getty Images

Maluma, quando il pop ridefinisce il desiderio

Ogni decennio ha un artista che cambia l’idea di desiderabilità maschile. In questi ultimi anni, di sicuro un ruolo da protagonista lo ha avuto Maluma.

Una star globale della musica latina, con numeri difficili da ignorare: oltre 27 miliardi di stream su Spotify e un record che lo posiziona tra gli artisti più ascoltati al mondo. Non è solo pop: è influenza culturale. Ha collaborato con Madonna, Shakira, J-Lo, The Weeknd; ha calcato il palco del Met Gala; veste moda come pochi musicisti sanno fare: con naturalezza, non come travestimento.

La sua immagine ha rotto un paradigma: per essere sensuali non è necessario mostrarsi come maschi alfa.

Il suo modo di essere sfida le convenzioni del classico artista latino, dal look al modo di porsi: è un uomo che si concede di essere affettuoso, fisico, persino romantico. Un linguaggio quasi rivoluzionario per un contesto dove la virilità è spesso associata a durezza e controllo emotivo.

Fuori dal palco, la sua fondazione in Colombia sostiene ragazzi delle periferie attraverso educazione artistica e programmi sportivi. Insomma, Maluma non usa il carisma per elevare se stesso, ma per condividere e portare tutti dentro la scena.

Maluma durante il live a New York per il lancio di Boss Bottled Beyond - Crediti Ufficio StampaMaluma durante il live a New York per il lancio di Boss Bottled Beyond - Crediti Ufficio Stampa

Vinicius Jr, il talento che non accetta il silenzio

Vinicius Jr è uno dei volti più riconoscibili del calcio contemporaneo. Gioca nel club più titolato al mondo, il Real Madrid; ha vinto la Champions League; è stato premiato come Giocatore dell’anno in competizioni internazionali. A 24 anni è già molto più di un atleta.

Il calcio, come poche altre industrie, è una macchina di narrazione identitaria. Quando gli insulti razzisti lo colpiscono negli stadi europei, lui non si ritira nella neutralità comoda degli “atleti che non fanno politica”. Espone i fatti. Ne parla davanti alle telecamere. Spinge federazioni e club ad assumersi responsabilità. Un atteggiamento propositivo, che gli è valso il riconoscimento come ambasciatore per progetti educativi in Brasile.

Ci ricorda che il coraggio non è resistere in silenzio, ma dare un nome al problema e affrontarlo. Insieme.

Vinícius Júnior del Real Madrid osserva il campo durante una sessione di allenamento in vista della UEFA Super Cup 2024 al National Stadium - Crediti Getty ImagesVinícius Júnior del Real Madrid osserva il campo durante una sessione di allenamento in vista della UEFA Super Cup 2024 al National Stadium - Crediti Getty Images

Tre star, tre uomini diversi, ma simili. Che sono, non appaiono.

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