Milo Manara compie 80 anni: l’arte della seduzione a fumetti
Il maestro del fumetto italiano, che continua a incarnare il simbolo dell’erotismo disegnato a matita, spegnerà 80 candeline il 12 settembre
A 80 anni Milo Manara resta un punto di riferimento per artisti, fumettisti, illustratori e creativi di ogni campo.
Ha contribuito a ridefinire l’idea di fumetto come forma d’arte a pieno titolo, capace di raccontare storie e di sedurre con una sola linea di matita.

E soprattutto, ha consegnato al nostro immaginario quelle donne che, ancora oggi, continuano a parlarci di libertà, desiderio e bellezza anche se spesso le sue opere hanno diviso l’opinione pubblica, oscillando tra accuse di eccessiva provocazione e riconoscimenti di straordinaria libertà artistica.
Ma proprio questa ambivalenza ha reso la sua arte immortale, capace di affascinare generazioni diverse.
Non a caso, alcune delle sue tavole originali sono oggi pezzi da collezione ricercatissimi.

Nato a Luson, in provincia di Bolzano, nel 1945, Manara ha fatto la storia, superando confini geografici e culturali e i suoi disegni sono diventati icone esposte nelle gallerie di tutto il mondo.
Un giovanissimo Milo, alla fine degli Anni 50 scopre la passione per il disegno e dopo il liceo artistico si trasferisce a Verona, dove lavora con lo scultore Miguel Ortiz Berrocal e si iscrive ad Architettura a Venezia.
Nel sessantotto partecipa ai movimenti di contestazione artistica e, grazie alla moglie francese, si avvicina al fumetto, affascinato dalla sua natura popolare.
Dopo difficili tentativi a Milano, nel 1969 debutta con la collana Genius, fumetto erotico-poliziesco.
Successivamente lavora per Renzo Barbieri con Jolanda de Almaviva e collabora al Corriere dei Ragazzi.

Il vero successo arriva nel 1978 con HP e Giuseppe Bergman, pubblicato in Francia, in omaggio al suo maestro Hugo Pratt.
Negli Anni 80 e 90 le sue opere conquistano prima la Francia e poi gli Stati Uniti.
Lavora con grandi nomi come Federico Fellini, Enzo Biagi e Alejandro Jodorowsky. Parallelamente amplia la sua attività verso la pubblicità, lo storyboard e i progetti multimediali come Gulliveriana e Il gioco del Kamasutra.
Riconosciuto a livello internazionale e premiato più volte, nel 2009 riceve il titolo Honoris Causa dall’Accademia di Belle Arti di Macerata, confermando il suo ruolo di maestro indiscusso del fumetto contemporaneo.
Le donne di Milo Manara
Al centro della sua opera, da sempre, ci sono loro: le donne. Personaggi femminili magnetici, sfuggenti e sensuali che non sono mai semplici comparse, ma protagoniste assolute delle storie.

Le eroine di Manara, da “Il Gioco” a “Gulliveriana”, fino alle celebri collaborazioni con Hugo Pratt e Federico Fellini, sono donne libere, spesso ribelli.
Non è solo erotismo, ma celebrazione della femminilità.
I corpi sinuosi, i volti intensi, gli sguardi carichi di ironia e malizia raccontano un immaginario in cui la donna non è mai oggetto passivo, bensì forza creatrice, catalizzatrice di desiderio e di narrazione. La sua matita ha dato vita a un nuovo linguaggio del corpo femminile mai banale, sempre prorompente.
Claudia
Nasce nel 1983, protagonista de “Il Gioco”, fumetto che consacra Manara a livello internazionale. È la figura femminile più iconica disegnata da Manara.
Una donna dell’alta borghesia che scopre la propria sensualità attraverso un congegno misterioso.
Il fumetto, uscito negli Anni 80, scatenò polemiche ma allo stesso tempo diventò un classico dell’erotismo disegnato.
Claudia è una donna dell’alta borghesia romana, elegante e apparentemente irreprensibile, che viene coinvolta in un’avventura erotica a causa di un misterioso congegno ipnotico capace di spingerla a comportamenti inaspettati e liberatori, rappresenta la rottura con le convenzioni sociali e morali, incarnando la libertà del desiderio. Il successo de Il Gioco porterà a diversi seguiti (Il Gioco 2, Il Gioco 3 e Il Gioco 4), trasformando Claudia in una vera e propria musa senza tempo dell’universo manariano.
Miele Giovane donna libera e avventurosa, Miele rappresenta il lato più giocoso e disincantato dell’universo femminile di Manara.
Con i suoi lineamenti dolci, il corpo slanciato e i capelli sciolti al vento, è un modello di sensualità naturale. Miele è diventata un simbolo della femminilità spensierata e giocosa nel fumetto erotico europeo, entrando nell’immaginario collettivo al pari di Claudia. È, in qualche modo, il volto più solare e disincantato della galleria femminile di Manara.
La sua ironia e il suo fascino hanno conquistato lettori in tutta Europa.
È una giovane donna libera, indipendente, curiosa, con un fascino spontaneo e ironico.
A differenza di Claudia de Il Gioco, che vive un percorso di trasgressione “forzata”, Miele incarna una femminilità naturale, gioiosa e disinibita, rappresenta l’emblema dell’autodeterminazione femminile negli anni ’70-’80, un’eroina che sceglie senza vergogna e senza condizionamenti.
Gulliveriana
Gulliveriana è una delle opere più affascinanti e visionarie di Milo Manara, pubblicata nel 1996 come libro illustrato interamente a colori.
Il progetto nasce come rivisitazione erotica e fantastica del celebre romanzo di Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver. Manara, però, capovolge la prospettiva: il protagonista non è più un uomo, ma una giovane donna, che diventa la nuova Gulliver.
Questa eroina femminile si ritrova a vivere avventure paradossali in mondi abitati da creature gigantesche o minuscole, attraversando paesaggi onirici che diventano occasione per esplorare temi legati al corpo, al desiderio e al gioco delle proporzioni.
Gulliveriana rappresenta uno degli esperimenti più artistici e visionari di Manara, unendo letteratura classica e fumetto erotico, e consacrando ancora una volta il suo talento nel trasformare la donna in soggetto e non in semplice oggetto narrativo.
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