Quella che vi raccontiamo oggi è una favola moderna degna di uno dei tanti classici firmati Walt Disney.
Stiamo parlando delle vicissitudini personali e professionali della super modella Adut Akech, scampata alla guerra e alla miseria per diventare una delle icone di bellezza e multiculturalità più apprezzate nel panorama mondiale della moda.
Nata nel Sud del Sudan il giorno di Natale del 1997 e cresciuta in Kenya in alcuni campi profughi a causa delle numerose guerre civili che da anni flagellano la zona, a 7 anni riesce a sfuggire all’orrore della violenza e della miseria con la madre.
Trasferitasi in Australia con lo status di rifugiata e con un nuovo nome “Mary”, per la piccola comincia una nuova vita, seppur piena di difficoltà.
A segnare una svolta nel suo destino è l’incontro con un talent scout che le procura il suo primo contratto con un’agenzia di moda.
Al primo incontro con la Chadwick Models di Sydney, Adut ha compiuto 16 anni e non ha dubbi farà conoscere al mondo intero il suo nome di battesimo, le sue radici, la sua storia.
Il debutto in passerella arriva poco dopo, in occasione della Melbourne Fashion Week del 2016, ed è subito un successo.
La sua bellezza esotica, la pelle d’ebano e il suo carattere così solare e riservato piacciono talmente tanto che Parigi la chiama: la prima maison a scritturarla per il “gotha delle settimane della moda” è Saint Laurent.
Da quel momento per Adut Akech si spalancano definitivamente le porte del mondo della moda e dello spettacolo. Nel 2018 viene insignita del prestigioso titolo di "Model of the Year" conferitole dall’autorevole models.com e diventa protagonista di numerose campagne e sfilate per marchi di prestigio da Moschino a Givenchy.
Tra le amicizie che la accompagneranno dai suoi esordi di carriera fino ad oggi, ce n’è una speciale: quella con Pierpaolo Piccioli.
La loro prima collaborazione risale al 2018, da allora Piccioli e Adut sono uniti da un legame affettivo forte. Si scrivono, si sostengono, si ascoltano.
Lei lo ha definito “la persona più vera e gentile del mondo della moda”. Lui, in più occasioni, ha detto che Adut gli ricorda perché fa questo lavoro: “Per dare voce alla bellezza che viene da storie vere, non da costruzioni vuote.”
Fuori dalle passerelle, Adut Akech ama attraverso il suo stile variegato lanciare messaggi che parlano di multiculturalità, combinare elementi di diverse tradizioni e tendenze, per catalizzare in prima persona l’attenzione dei media e dei suoi quasi due milioni di follower sulla necessità di una maggiore inclusività nel mondo della moda.
Per due volte protagonista del prestigioso Calendario Pirelli: nell’edizione 2018 fotografata da Tim Walker e ambientata in un mondo delle meraviglie totalmente al femminile e dedicato al black power e nell’edizione del 2023 come “Dream Catcher” secondo Emma Summerton, Adut Akech è diventata simbolo di emancipazione, talento e resilienza.
Una storia, la sua, che si fa metafora di un viaggio di riscatto e cambiamento capace di donare speranza a molte coetanee in difficoltà e far luce sulla situazione estrema di certe popolazioni del mondo attraverso l’effimero ma risonante fashion business.
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