Sono trascorsi venticinque anni da quando Michelangelo Pistoletto inaugurò a Marsiglia il «Lieu de recueillement et prière» da lui creato per l’Istituto Oncologico Paoli-Calmettes, un luogo spirituale ma a-confessionale, aperto, lontano da dogmi e dottrine religiose.
Da allora l'artista non ha smesso di interrogarsi sui grandi temi che connotano la dimensione umana.
Pistoletto prosegue così la sua riflessione sull’arte come strumento di riconciliazione e dialogo.
«Con UR-RA (Unity of Religions – Responsibility of Art) vogliamo creare insieme un nuovo mondo», spiega l’artista, che interpreta il gesto creativo come un atto spirituale capace di unire individui, culture e religioni.
Il percorso espositivo è una ricognizione critica sull’intera produzione di Pistoletto: dalle prime tele del 1957 ai lavori più recenti, in cui la spiritualità si traduce in simboli specchianti e geometrie cosmiche.
Un'antologica del Maestro, figura centrale dell'arte povera e autore dei Quadri specchianti, celebre per lavori iconici come La Venere degli stracci e il progetto Il Terzo Paradiso.
Dall’Atrio degli Staffieri con la Pietra dell’infinito e la Tavola interreligiosa per la pace preventiva, fino ai Giardini Reali, dove un nuovo Terzo Paradiso composto da cento panchine in materiale riciclato conclude l’esperienza come gesto di arte ambientale e civile.
“L’alba dell’umanità si apre con il fenomeno artistico”, spiega il curatore Francesco Monico. “In quel gesto primordiale delle mani sulle pareti delle caverne nasce la dimensione spirituale dell’uomo.
UR-RA raccoglie quell’eredità e la rilancia come promessa di un pensiero condiviso e dialogante.”
Per Monico, arte e spiritualità sono le due radici dell’immaginazione umana: solo unendo estetica, conoscenza e fede, possiamo generare un futuro in cui la pace diventi condizione di esistenza.
Michelangelo Pistoletto è tra i padri dell’Arte Povera e da sempre un visionario capace di unire arte e società.
Nel 1998 fonda Cittadellarte, laboratorio di pensiero e azione per la “trasformazione responsabile” del mondo. Ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia (2003), il Praemium Imperiale per la pittura (Tokyo, 2013) e nel 2025 è candidato al Premio Nobel per la Pace. Il suo ultimo libro, Spiritualità (Marsilio, 2025), scritto con Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero vaticano per la Cultura, è una summa del suo pensiero etico-artistico.
La mostra si apre al mondo con quattro convegni internazionali che intrecciano il tema spirituale con i grandi ambiti del vivere contemporaneo: dalla medicina alla finanza, all' economia, alla poesia, alla letteratura, all'educazione. Filo rosso che unisce tutte le discipline la spiritualità.
Tappa finale del progetto sarà la Carta di Monza per l’Interreligiosità, documento simbolico che sancirà la collaborazione tra induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, islam e pensiero laico.
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