Un mistero lungo quasi quattro anni e un rompicapo ancora irrisolto quello intorno alla morte di Liliana Resinovich. Scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata senza vita il 5 gennaio del 2022 a Trieste, il caso di Liliana è caratterizzato da punti oscuri e molti dettagli ancora da chiarire.
Due autopsie con risultati opposti potrebbero evidenziare alcuni aspetti cruciali nella morte della 63enne: una prima autopsia dell’11 gennaio 2022 avrebbe concluso che la donna sarebbe morta per soffocamento volontario. Una seconda autopsia parlerebbe di omicidio volontario per via delle contusioni cerebrali e i segni sul corpo di Liliana, come una frattura della vertebra T2.
Dopo i primi accertamenti, la Procura di Trieste chiede l'archiviazione, portando avanti l’ipotesi del suicidio. Nascono poi i primi dubbi legati a due sacchetti di plastica trovati sulla testa di Liliana e ad alcuni video girati da Sebastiano Visintin, marito della vittima, che sarebbero poi stati cancellati.
Gli accertamenti degli inquirenti portano a un’indagine per omicidio con un unico indagato: il marito di Liliana, Sebastiano Visintin. Tra i reperti sequestrati dall’abitazione di Sebastiano Visintin, anche lame e macchine utilizzate dall’uomo durante l’attività da arrotino.
Oltre a Sebastiano Visintin, anche Claudio Sterpin, uomo con cui Liliana Resinovich aveva una relazione, viene sentito come persona informata sui fatti.
A Mattino Cinque, Claudio Sterpin commenta le indagini in corso e attacca Sebastiano Visintin: "Lui parla del mio rapporto con Liliana, ma lui sapeva da anni del nostro rapporto. Di questo sono sicuro. Lui ci seguiva. Ci ha incrociati più di una volta, è successo".
Nell’ottobre 2025, Sebastiano Visintin racconta a Verissimo la sua versione dei fatti e la sua lunga storia d’amore con Liliana: "Il fatto di essere indagato non mi crea nessun problema. Io non ho fatto niente, io amavo Liliana, l'ho sempre amata. All'inizio è stato pesante vedermi sui giornali, ma poi mi sono detto che non devo avere paura perché non ho fatto nulla".
Il marito di Liliana spiega di aver creduto all’ipotesi del suicidio in un primo momento: “Lei aveva lasciato a casa documenti, il telefono, la fede. Gli inquirenti mi dicevano che tutto questo faceva pensare a un suicidio".
A Quarto Grado, va in onda un’intervista esclusiva a Sebastiano Visintin, dopo che la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Visintin che chiedeva una nuova superperizia.
“Certamente non l'ho presa bene. Questo sforzo fatto dai miei avvocati Paolo e Alice Bevilacqua è un'occasione persa, perché avrebbe potuto dare delle risposte ben precise e ben chiare”, sono le prime parole del marito di Liliana Resinovich che aggiunge, “Ancora oggi, dopo quasi quattro anni, non avere alcuna risposta chiara e precisa su ciò che può essere successo rappresenta per me un dolore immenso”.
Claudio Sterpin racconta a Verissimo la sua verità sul rapporto con Liliana Resinovich. Secondo la sua versione, la loro frequentazione sarebbe diventata sempre meno clandestina nel corso del tempo, tanto da spingere la coppia a voler ufficializzare il rapporto: "Tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre abbiamo smesso di nasconderci. Liliana non vedeva l'ora di parlare di noi liberamente. Sono convinto che Sebastiano Visintin fosse al corrente della nostra relazione. Lei non mi ha mai confessato di averglielo detto, ma sono convinto che lui sapesse. Probabilmente, confessando la sua decisione di andarsene da casa, lei ha firmato la sua condanna a morte".