A Palmoli, in provincia di Chieti, vive una coppia con tre figli che è stata denominata dai media la famiglia nel bosco. Un nome quasi fiabesco che però nasconde una storia che coinvolge il tribunale per i minori dell’Aquila e ha catalizzato l’attenzione dei media nazionali e della politica.
Nel novembre 2025, il tribunale dell’Aquila decide di sospendere la responsabilità genitoriale della coppia.
Catherine Birmingham è la mamma dei tre bambini, ha 45 anni, è di origini australiane e ha lavorato come insegnante di equitazione.
Il papà è Nathan Trevallion, 51 anni, è inglese e ha lavorato come cuoco e artigiano. La coppia ha due gemelli di sei anni e una figlia maggiore di otto anni.
La coppia viene segnalata ai servizi sociali nel settembre del 2024. La famiglia chiama i soccorsi in seguito a un’intossicazione alimentare da funghi.
I carabinieri, quindi, segnalano il caso ai servizi sociali che fanno i primi sopralluoghi nella casa della famiglia.
Nei rapporti dei servizi sociali si legge che la famiglia vivrebbe in condizioni di disagio abitativo in un’abitazione rurale in pietra dove non è presente l’impianto idraulico, la rete fognaria e i servizi igienici.
Inoltre, i genitori non avrebbero entrate lavorative fisse e avrebbero deciso di non far frequentare la scuola ai loro figli.
Giovedì 20 novembre, gli assistenti sociali e le forze dell’ordine eseguono un’ordinanza del tribunale dei minori di Chieti allontanando i bambini dai genitori. I tre bambini vengono portati in una comunità di accoglienza per minori insieme alla madre. Il padre resta invece nella casa di famiglia e si rivolge a un avvocato per difendersi.
Dopo aver contestato le conclusioni del tribunale, l'avvocato della famiglia nel bosco, Giovanni Angelucci, rimette il mandato. Il legale spiega in una nota che i coniugi avrebbero respinto le offerte di aiuto e il progetto di ristrutturazione del casolare.
D'altro canto, i due genitori smentiscono questa tesi in un comunicato, sostenendo di non aver capito appieno le proposte ricevute a causa della barriera linguistica.
Ai microfoni di Dentro la Notizia, la mamma della famiglia nel bosco spiega in cosa consiste l'unschooling, un metodo educativo che promuove un’educazione completamente libera e non guidata da programmi e lezioni scolastiche.
“Si chiama unschooling, noi non forziamo i bambini. Loro hanno imparato a leggere e scrivere da soli dopo i sette anni. La compassione e la connessione con la natura sono molto importanti. Non abbiamo fatto niente di criminale e i bambini sono felici”, dichiara Catherine.
Il concetto di unschooling non è previsto dalla legge italiana, che prevede però l’homeschooling, ossia l'istruzione domiciliare. In questo caso, i genitori devono avvisare il dirigente scolastico della scuola più vicina, con cui dovranno accordarsi anche per organizzare l'esame d'idoneità, che i minori devono sostenere ogni anno per dimostrare di essere al passo con l'istruzione. Questo perché in Italia esiste un obbligo scolastico di dieci anni, dai 6 ai 16 anni.
Dopo l'allontanamento dei minori, il padre Nathan decide di rimanere nella casa di Palmoli e racconta a Dentro la Notizia cosa ha provato: “È stata una notte dolorosa e molto triste. Non posso dormire bene perché mi manca la mia famiglia. Loro stanno abbastanza bene, giocano con una maestra lì. Mia moglie era triste, ma stava con il viso felice per i bambini. Mi manca la mia vita. Un’esperienza molto triste, speriamo di tornare presto alla vita normale. Non capisco perché ci è successo questo".
Dopo l'udienza che si è tenuta sabato 6 dicembre, il Tribunale per i minorenni dell'Aquila si è riservato altro tempo per prendere una decisione riguardo i tre figli minorenni di Catherine Birmingham e Nathan Trevallion. Al momento i piccoli - una bambina di 8 anni e due gemelli di 6 - restano a vivere nella casa famiglia.
Il giudice vuole esaminare attentamente gli atti e le relazioni redatte dai servizi sociali che hanno preso in carico il caso. Quello che sarebbe emerso dalle relazioni è che i tre bambini si sarebbero adattati positivamente al cambiamento che li ha portati a vivere in casa famiglia.
Tra i punti cardine degli atti anche il cambiamento di rotta dell'atteggiamento dei genitori che hanno accettato l'abitazione messa a disposizione gratuitamente da Armando Carusi, imprenditore e proprietario di un B&B, dove si starebbe trasferendo Nathan Trevallion.
Al momento non si sa ancora se i piccoli potranno trascorrere il Natale con i genitori. Quello che è noto è la dichiarazione della tutor che sta seguendo i figli di Catherine e Nathan nel loro nuovo percorso scolastico. "Non sanno né leggere né scrivere, stanno imparando ora l'italiano. La bambina più grande, sotto dettatura, sa scrivere solo il suo nome", questo è quanto appurato dalla tutrice che li segue nella casa famiglia dove si trovano i bambini. Il forte ritardo scolastico è stato uno degli aspetti che più hanno convinto il magistrato a togliere la potestà genitoriale alla coppia aglo-australiana.