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SALUTE
22 marzo 2023

Stefano Tacconi dimesso dall’ospedale a un anno dall’emorragia cerebrale

"La strada è ancora lunga", ha scritto Andrea Tacconi sui social in un comunicato stampa

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Dopo un anno dal ricovero in gravi condizioni per un'emorragia cerebrale, causata dalla rottura di un aneurisma, "Stefano Tacconi ha lasciato l’Azienda Ospedaliera di Alessandria per terminare l’ultima fase riabilitativa in una struttura più vicina a casa", si legge in un comunicato stampa condiviso sui social dal figlio Andrea Tacconi. L’ex portiere di Juventus e Nazionale italiana di calcio era stato operato e ricoverato a lungo prima in Rianimazione e poi nel reparto di degenza. Da luglio ha affrontato un percorso di riabilitazione nel Presidio Riabilitativo Teresio Borsalino di Alessandria, dopo aver lasciato l'ospedale del comune piemontese. Al suo ingresso al Borsalino, Stefano Tacconi respirava tramite tracheostomia e con il supporto ventilatorio, e veniva nutrito e idratato in maniera enterale. Tutte queste funzioni ora sono svolte autonomamente e qualche giorno fa è stato dimesso.

I medici spiegano come sta Stefano Tacconi

Nel comunicato, le parole del Direttore di Neuroriabilitazione dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria Luca Perrero: "Il percorso di Stefano Tacconi è stato sorprendente, con un progressivo miglioramento dal punto di vista motorio, respiratorio e cognitivo, grazie alla collaborazione di tutto il team infermieristico e della sua Coordinatrice, fisioterapico, logopedico, psicologico e degli oss. Sicuramente la tenacia, l’impegno, l’umore e la notevole prestanza fisica hanno facilitato il recupero, che in questi mesi ha visto un lavoro costante su tutti i piani, utilizzando sia le palestre sia i laboratori occupazionali della struttura, dove ha espresso capacità e interessi, come quello per la cucina, che erano presenti nella sua vita quotidiana precedente all’episodio traumatico". Perrero descrive così il recupero: "Non solo dal punto di vista fisico, che lo vede oggi camminare con il supporto del deambulatore e alle volte della sedia a rotelle, ma anche nel riacquistare l’ironia e l’autoironia, ricordando molti aneddoti legati alla carriera. Un recupero che è passato anche attraverso l’utilizzo della palla come attrezzo di riabilitazione, la lettura di quotidiani sportivi e la visione dei mondiali di calcio alla televisione, con commenti e battute insieme all’equipe e agli altri degenti". Durante tutto il periodo di recupero, c'è stata la costante presenza e la collaborazione della famiglia, in particolare della moglie Laura Speranza e del figlio Andrea: "Ci hanno aiutati a capire chi era Stefano e come andava preso in carico per un corretto trattamento personalizzato", dichiara il Direttore di Neuroriabilitazione. Nel comunicato diffuso da Andrea Tacconi, anche le parole del Direttore di Neurochirurgia Andrea Barbanera: "Questi ottimi risultati clinici sono stati possibili anche grazie alla collaborazione tra il neurochirurgo, il neuroradiologo e il neuroriabilitatore. Nel nostro Ospedale sono infatti presenti tutte queste specialità e i professionisti dei diversi reparti collaborano in maniera multidisciplinare e sinergica per il miglior recupero fisico e cognitivo possibile dei pazienti, come è accaduto per Stefano".

Le parole della famiglia sulle condizioni di salute di Stefano Tacconi

"Siamo venuti qui da un’altra Regione e ora possiamo dire che il Borsalino ci è entrato nel cuore e nell’anima", spiega la famiglia, che aggiunge: "Un grazie di cuore a tutto lo staff dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, a quello del Borsalino e, specialmente, a Laura, la fisioterapista che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno. Ora, in pieno accordo con i professionisti del presidio, proseguiremo il percorso riabilitativo in una struttura più vicina a casa, ma non dimenticheremo mai Alessandria e le splendide persone che ci hanno accompagnato in questo anno". Sul suo profilo Instagram, Andrea Tacconi scrive: "È stato un lungo percorso ad Alessandria, dove hanno salvato la vita a papà, da oggi questo percorso continuerà in Lombardia ma non dimenticheremo mai tutto quello che hanno fatto per mio padre e il supporto che hanno dato anche a noi. La strada è ancora lunga ma come ho sempre fatto vi terrò informati".

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