Sabrina Salerno parla della malattia: “Ho avuto paura di morire”
Dalla diagnosi all'intervento per asportare un nodulo maligno al seno: Sabrina Salerno racconta in un'intervista il suo percorso di cure dalla malattia
Dalla diagnosi all'intervento: Sabrina Salerno ripercorre, in un'intervista a Gente, gli ultimi mesi, segnati dalla scoperta di avere "un nodulo maligno al seno di media aggressività".
La cantante, 56 anni, ricorda il momento esatto in cui le hanno comunicato la diagnosi dopo un controllo di routine e i successivi accertamenti: "Ho provato una sensazione di vuoto, di smarrimento. Poi è subentrata una paura mai provata nella vita. Mi ha sfiorato la paura di morire, la paura di lasciare le persone care, la paura di non sapere quel che sarebbe stato il domani".
Sabrina Salerno - considerata una sex symbol senza tempo - non ha mai pensato agli effetti che la malattia avrebbe avuto sul suo corpo: "L'aspetto estetico è passato in secondo piano. Non mi spaventano le cicatrici esteriori, temo quelle dell'anima, che in questi casi fanno più male".
Dopo la diagnosi, la cantante si è sottoposta a un'operazione per asportare il nodulo: "Prima dell'intervento ero tranquilla, poi, quando mi hanno portato dalla stanza alla sala operatoria mi ha assalito una paura che scuote il corpo e toglie il respiro. Ero come pietrificata. Dopo l'intervento ero di nuovo pimpante, forte delle parole di un'infermiera 'Oggi da queste cose se ne esce'.
Oggi Sabrina Salerno ha una nuova consapevolezza: "Ogni tanto sono ancora sopraffatta dalla tristezza, ma me la faccio passare in fretta. Ho una nuova coscienza, un attaccamento alla vita ancora più forte, e voglio trasformare il percorso che sto vivendo in una nuova opportunità di crescita e consapevolezza".
La cantante si sta sottoponendo alle cure: "Ho iniziato la terapia ormonale e il 9 dicembre comincerò la radioterapia. Per un soffio non è stato necessario che mi sottoponessi alla chemioterapia, la temevo molto". Al momento, nel suo caso, si esclude la mastectomia: "L'équipe dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso che mi segue non l'ha mai ritenuta opportuna, per me ha optato per la quadrantectomia seguita dalla terapia. Mi sono fidata e affidata alle loro cure. Farò quello che mi diranno e ciò che sarà necessario per salvare la pelle e mi auguro che tutto proceda per il meglio, senza dover pensare a qualcosa di drastico". Scherzando, aggiunge: "Me lo lasci dire: sono affezionata al mio seno".