Jonathan Bazzi: “Preferirei rinascere sieropositivo che balbuziente”
Ospite de Le Iene, lo scrittore racconta la sua lotta contro la balbuzie
"Avevo molta paura di essere qui stasera perché io sono balbuziente. Sono anche sieropositivo dal 2016. Se dovessero propormi di liberarmi di una di queste due caratteristiche e rinascere, non avrei dubbi. Preferirei rinascere sieropositivo". Jonathan Bazzi, ospite nello studio de Le Iene, spiega cosa significa essere balbuziente e come questo ha cambiato la sua vita fin da bambino: "Essere balbuziente è qualcosa che ha marchiato a fuoco la mia vita fin da piccolissimo. Non rispondevo al telefono e non entravo nei negozi. A un certo punto ho smesso di andare a scuola. Le pause che sentite mentre parlo sono dovute a questo guasto. In alcuni casi le parole si bloccano completamente, la gola si serra e il respiro ti manca. Vuoi parlare e invece esce solo il silenzio. Essere balbuziente significa non esserci più". Lo scrittore conclude il suo monologo lanciando un appello: "Stasera mi sono detto questa cosa voglio farla. Voglio farla parlando di quello di cui mi vergogno da morire. Perché la differenza nella nostra vita sta proprio qui, nella possibilità di attraversare le nostre parti vergognose cercando di farle nostre anziché viverle sempre e solo attraverso il giudizio degli altri", conclude lo scrittore. Nello studio di Verissimo, Jonathan Bazzi aveva parlato della diagnosi di infezione da HIV, ricevuta nel 2016. "Tutto è iniziato con una febbre che sembrava non passare e un grande senso di stanchezza. Ci sono stati giorni di dubbi e di paure, in cui mi sono auto convinto di avere la leucemia. L'HIV è sempre stato segnato da una tradizone di vergogna, ancora oggi molte persone non dicono di essere sieropositive. C'è paura. Io ho fatto il test a 30 anni perché prima ho sempre avuto paura". Nel video qui sotto, l'intervista di Jonathan Bazzi a Verissimo.