Evelina Sgarbi commenta a Verissimo quanto accaduto in aula nel corso dell'udienza dopo che lei ha avanzato la sua richiesta di nominare un amministratore di sostegno per suo padre Vittorio Sgarbi. "Ho visto papà in aula, ma l'ho visto peggio di quello che mi potevo immaginare. Per me è come se fosse lobotomizzato, presente fisicamente, ma plagiato e indotto a dire le cose", afferma la figlia di Vittorio Sgarbi e Barbara Hary.
Alla domanda su come l'abbia trovato fisicamente, Evelina Sgarbi risponde: "Magro, ma un po' meno magro di com'era in ospedale. È brutto da dire, ma l'ho trovato sporco. Non è più lui. È completamente telecomandato". Evelina Sgarbi teme che suo padre non possa più tornare com'era prima: "Vedo impossibile che possa tornare come prima".
La figlia di Vittorio Sgarbi e Barbara Hary si è definita sola contro tutti a portare avanti questa battaglia: "C'ero solo io con i miei avvocati e dall'altra parte c'era lui, i suoi avvocati, la compagna, mia sorella e lo stesso giudice mi è sembrato tutt'altro che imparziale. Fosse stato un incubo sarebbe stato meglio di come è andata". Evelina Sgarbi e i suoi legali hanno richiesto infatti la ricusazione del giudice: "L'ho trovato sfacciatamente schierato. Ero basita e schifata".
Evelina Sgarbi vorrebbe riuscire a sapere la reale condizione di salute del padre, ottenendo l'accesso alle cartelle cliniche, che finora le sono state negate: "Voglio sapere i farmaci che prende e per cosa è curato". La ragazza però è decisa ad andare avanti nella sua battaglia: "Io vado avanti ancora di più".