Omicidio Garlasco, l'avvocato di Alberto Stasi: "Le indagini del 2007 sono tra le peggio fatte"
A Pomeriggio Cinque, le parole del legale di Alberto Stasi sulle nuove indagini sul delitto di Chiara Poggi: "Un giallo che si sarebbe risolto il giorno stesso"
A Pomeriggio Cinque torna a parlare l'avvocato di Alberto Stasi commentando gli ultimi sviluppi dopo la riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco.
Un caso di cronaca che è tornato al centro dell'attenzione mediatica dopo 18 anni: nell'agosto del 2007 Chiara Poggi era stata trovata senza vita in casa dove viveva con la famiglia.
Antonio De Rensis, legale dell'unico condannato del caso di Garlasco che attualmente sta scontando la condanna in carcere per omicidio in regime di semilibertà, dichiara: “Qui c’è il dolore di tre madri: al primo posto il dolore della mamma di Chiara, poi il dolore della mamma di Alberto e poi la mamma dell'indagato di oggi. Tutto questo dolore veniva dall’assassino, che per la giustizia italiana è Alberto. Per noi le cose potrebbero essere diverse. Poi c'è un’altra riflessione da fare: questa è l’unico caso della storia giudiziaria italiana in cui vi è una firma dell’assassino sul pigiama di Chiara. Un giallo che si sarebbe risolto il giorno stesso o il giorno dopo".

"Tutte le critiche piovute su questi magistrati coraggiosi dovrebbero non essere portate avanti. Le indagini del 2007 sono tra le indagini peggio fatte della storia. Chiunque ha partecipato a quelle operazioni ha permesso per negligenza o sbadataggine di fare degli errori. Prima di criticare, bisogna fare autocritica”, sono le critiche mosse dall'avvocato sulle indagini condotte nel 2007.
“C’è questa indagine molto seria, è iniziata nel 2023, è ha dei fondamenti importanti. Dobbiamo essere garantisti, dobbiamo guardare a questa indagine con grande rispetto”, aggiunge Antonio De Rensis.
Caso di Garlasco, gli elementi della condanna di Alberto Stasi
Dal 2015, Alberto Stasi sta scontando la condanna a 16 anni di carcere per l'omicidio di Chiara Poggi. La sua colpevolezza sarebbe stata stabilita sulla base di una serie elementi chiave.
La mancanza di segni di effrazione nella villetta di Garlasco indicherebbe che la vittima conosceva l'assassino. Inoltre, il racconto di Stasi sul ritrovamento del corpo sarebbe stato giudicato "incongruente e illogico".
L'alibi di Stasi presenterebbe una finestra temporale di 23 minuti compatibile con l'omicidio.
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