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CRONACA
24 marzo 2025

Morta dopo una liposuzione, la responsabile dello studio: "Hanno sbagliato all'ospedale di Pomezia"

A Pomeriggio Cinque, parla la responsabile dello studio medico di Roma dove è stata operata Simonetta Kalfus, la donna morta dopo 15 giorni da una liposuzione

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Pomeriggio Cinque torna a parlare della morte di Simonetta Kalfus, la donna scomparsa il 18 marzo all'ospedale Grassi di Ostia dopo aver effettuato una liposuzione il 6 marzo scorso in uno studio medico di Roma.

Dopo aver intervistato la figlia di Simonetta Kalfus, la trasmissione condotta da Myrta Merlino raccoglie le dichiarazioni della responsabile dello studio medico dove sarebbe stata operata Simonetta: "Questa donna è morta per complicanze in essere perché è morta dopo 15 giorni dall'intervento. C’è una sala operatoria con tutti i permessi, anche lo studio è perfettamente in ordine. Era un intervento molto modesto. Ha fatto due lipofilling, ha tolto del grasso da una parte per metterlo nelle natiche".

"Per me, il decesso di Simonetta probabilmente è legato al fatto che aveva un deficit immunitario. Hanno fatto un grosso errore all’ospedale di Pomezia", aggiunge la responsabile.

La sorella Simonetta Kalfus replica duramente alle parole della responsabile dello studio romano: "È schifoso quello che ho sentito. Mia sorella era in salute. Lei chi è? Lo sapranno dire i medici dopo un’autopsia. Se fosse sua figlia o sua sorella lei risponderebbe così? Mia sorella non aveva nessun deficit, fa schifo quello che ho sentito".

simonetta kalfus

Morta dopo una liposuzione, cosa è successo a Simonetta Kalfus

A Pomeriggio Cinque, la figlia di Simonetta aveva ripercorso il peggioramento delle condizioni cliniche della madre dopo l'intervento di chirurgia estetica: “Dopo alcuni giorni dall’operazione, i dolori iniziarono ad aumentare e mamma non riusciva a dormire o a mangiare. L’ambulanza la porta in ospedale a Pomezia. La dottoressa mi comunica che era tutto negativo e le analisi erano apposto. Riporto mamma a casa, ma nelle ore successive si aggrava di più”.

Il 14 marzo, Simonetta Kalfus viene portata al Grassi di Ostia dall'amico anestesista e viene ricoverata in rianimazione: “Al Grassi di Ostia viene mandata direttamente in sala di rianimazione. All’ospedale mia mamma non mi ha riconosciuto, non era più cosciente. I dottori mi hanno comunicato che stava in uno stato aggravato, l’infezione si era aggravata”.

“Lei aveva fatto un intervento semplice, invece l’ho trovata con il collo nero. Sembrava una situazione devastante, sembrava morsa da un cane”, aveva spiegato la figlia di Simonetta.

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