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DOSSIER20 novembre 2025

Il caso Alessia Pifferi e la morte della figlia Diana: perizie, processo e condanna

Dall’abbandono di Diana alla sentenza d’appello: la condanna, le valutazioni psicologiche e le reazioni della famiglia di Alessia Pifferi
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Alessia PifferiAlessia Pifferi

Nel luglio del 2022, la figlia di Alessia Pifferi, una bambina di 18 mesi di nome Diana, viene trovata senza vita nella sua abitazione a Milano. La piccola sarebbe stata lasciata da sola per giorni fino a morire per stenti.

L’attenzione pubblica si concentra immediatamente sulla madre. Gli inquirenti sottolineano la gravità di una condotta che non trova giustificazione, mentre la difesa tenta di spostare l’attenzione sulle condizioni psicologiche della donna e sulle sue capacità cognitive.

Parallelamente, emerge il quadro del suo passato. Un vissuto che, secondo alcuni, avrebbe influenzato le sue capacità genitoriali. Le valutazioni cliniche, però, stabilirebbero che la donna sarebbe stata in grado di intendere e volere.

La prima sentenza è una condanna all'ergastolo. Nel novembre del 2025 l'appello stabilisce 24 anni di reclusione.

Alessia Pifferi, il profilo psicologico

Le indagini si concentrano sulla capacità di intendere e di volere di Alessia Pifferi, con una perizia collegiale che riscontrerebbe un "disturbo del neurosviluppo con residua fragilità cognitiva", sebbene non grave al punto da compromettere la sua lucidità al momento del reato.

Alessia Pifferi, l'udienza in tribunale

Davanti alla Corte d'assise di Milano, Alessia Pifferi nega ogni premeditazione, sostenendo di non aver mai voluto uccidere la bambina e di star già "pagando" per la perdita. La donna attribuisce le sue azioni a problematiche psicologiche che i familiari le avrebbero nascosto.

Alessia Pifferi, la sentenza d'appello

La Corte d'Appello di Milano riduce la pena di Alessia Pifferi a 24 anni di reclusione, annullando l'ergastolo inflitto in precedenza. Subito dopo il verdetto, a Dentro la notizia parla la sorella, Viviana Pifferi, incredula per l'apparente mancanza di rimorso di coscienza da parte dell'imputata. Viviana Pifferi sottolinea che le perizie attesterebbero la totale capacità di intendere e di volere di Alessia.

Alessia Pifferi, la versione della sorella Viviana

Ospite a Verissimo, Viviana Pifferi, zia della piccola Diana, sottolinea come Alessia apparisse precedentemente una madre molto attenta e come nessuno in famiglia potesse immaginare un gesto del genere. Solo dopo la tragedia, la famiglia avrebbe scoperto che la madre non solo aveva già lasciato la bambina da sola in precedenza, ma anche che si prostituiva con la figlia presente in casa.

Viviana commenta: "Sono arrabbiata e ferita dal fatto che siano state prese in considerazione cose che non contavano. Di Diana non si ricorda più e si pensa solo a giustificare, per me non è giustificabile quello che è successo".

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