Il Turco, la storia vera dietro la serie con Can Yaman
Scopriamo la storia vera dietro l'attesa miniserie Il Turco con Can Yaman in onda martedì 8 aprile in prima serata su Canale 5.
La miniserie Il Turco, con protagonista assoluto Can Yaman, va in onda martedì 8 aprile in prima serata su Canale 5 e in streaming su Mediaset Infinity. Ne Il Turco, Hasan (interpretato da Can Yaman) è un giannizzero ottomano sfuggito alla condanna a morte, durante l’assedio di Vienna. Ferito e in fuga, il soldato viene salvato dalle erbe curative e miracolose di Gloria (Greta Ferro).
Hasan, accolto e rispettato, ricambierà la generosità del popolo di Moena sostenendo una rivolta contro chi li opprime.

Il Turco, la storia vera dietro la serie
Il secondo assedio ottomano di Vienna, raccontato nella serie Il Turco, si consumò tra l'11 e il 12 settembre 1683, e fu combattuto da truppe alleate, composte da polacchi, austriaci e tedeschi, comandate da Giovanni III Sobieski, e dall'esercito ottomano, comandato da Kara Mustafa Pascià.
L'assedio ebbe inizio il 14 luglio 1682, quando un numero tra i 150 e i 300mila militari turchi circondò la capitale austriaca. Le forze europee, invece, contavano su soli 75mila uomini. Il destino di Vienna pareva segnato. I turchi erano indecisi se saccheggiare Vienna e passare lì l'inverno, o conquistarla e annettere l'Austria orientale all’Impero Ottomano.
Nonostante le richieste di giannizzeri e generali, Kara Mustafa decise di non fortificare il campo. Il condottiero, infatti, rappresentava solo una fazione della corte: era nemico di giannizzeri (tra i migliori elementi dell'esercito), di dervisci e di tutti i movimenti di musulmani tolleranti ed eterodossi.
Molti dei più importanti generali ottomani, veterani di molte campagne e di grande ascendente sulle truppe, inoltre, erano stati contrari all'impresa sin dal principio.
La battaglia ebbe inizio all'alba: nel tentativo di interrompere il dispiegamento di forze che la Lega Santa stava ultimando, furono i turchi ad aprire le ostilità. La parte militarmente più addestrata dell'esercito del Gran Visir, indebolita da diverse epidemie, si trovò a combattere in condizioni di rilevante inferiorità e stanchezza. L’esercito ottomano, estenuato, era partito per la guerra nell'autunno dell'anno precedente, con marce che avevano avuto inizio in Crimea, Valacchia, Mesopotamia, Armenia e dalla stessa Costantinopoli.
Gli ottomani si trovarono con l'élite dell'esercito (i giannizzeri) schierata dove non serviva. Fu così, che Kara Mustafa capì che la battaglia era persa, ma prese Vienna infliggendo all’alleanza lo smacco di entrare in città, proprio mentre la battaglia volgeva a favore dei cristiani.
A partire da questo episodio, i giannizzeri iniziarono a ribellarsi: da 60 anni non condividevano la politica del governo, che per ridurne il peso li inviava in guerre al massacro.
Protagonista della vittoria, oltre al re polacco, fu anche il frate cappuccino Marco d'Aviano che, su incarico di Papa Innocenzo XI, nella primavera del 1683 sollecitò i regnanti cattolici ad allearsi in una Lega Santa per contrastare l'avanzata turca.
Gli ottomani persero circa 45mila uomini tra assedio e battaglia, a fronte dei 15 mila della coalizione occidentale. Fatto impiccare Ibrahim di Buda, e privato i turchi dell'unico generale che sarebbe riuscito a gestire la ritirata, Kara Mustafa pagò con la vita gli errori strategici e tattici: il 25 dicembre, per ordine del Sultano Mehmed IV, fu strangolato a Belgrado.
La battaglia fu un punto di svolta, a favore degli europei, delle guerre ottomano-asburgiche e segnò l'arresto della spinta espansionistica ottomana in Europa, ma anche l'inizio della loro estromissione dai Balcani.

Il Turco, dove è stato girato? La città di Moena
Grazie all’esemplare gestione delle politiche ambientali, l’amministrazione del comune di Moena è considerata un caso di studio. La cittadina, avendo raggiunto ambiziosi obiettivi per la gestione di edifici pubblici, energia, territorio, ciclo delle acque e viabilità, uniti a turismo sostenibile e mobilità dolce, è parte delle Alpine Pearls.
2.570 abitanti, nella provincia autonoma di Trento, in Trentino-Alto Adige, Val di Fassa, con altri diciotto comuni Moena forma la Ladinia, uno dei sei paesi che formano il Comun General de Fascia e uno degli undici che formano la Magnifica Comunità di Fiemme.
Moena si posa a 1.184 metri sul livello del mare, ed è incastonata nelle Dolomiti, tra i gruppi del Latemar, del Catinaccio, della Marmolada e della Cima Bocche.
Nel comune di Moena è diffuso il moenat, variante del dialetto fascian, entrambi derivati da ladino. Cultura, tradizioni e lingua sono tutelati dall'Istituto Culturale Ladino.
Ulteriore caratteristica della cittadina, la presenza del rione Turchia, il cui nome pare derivi dalla presenza di torchi per la lavorazione della canapa, mentre la leggenda fa risalire la denominazione alla presenza di un soldato rifugiatosi a Moena dopo la sconfitta ottomana, in seguito all'assedio di Vienna.