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CRONACA20 novembre 2025

Garlasco, la replica dell'avvocato di Stasi contro il legale di Sempio: "Non sono il motore di questa indagine"

Antonio De Rensis, l'avvocato che segue Stasi nel caso di Garlasco, commenta a Dentro la notizia le ultime dichiarazioni del legale di Sempio Liborio Cataliotti
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Ospite nella puntata di giovedì 20 novembre di Dentro la Notizia, Antonio De Rensis, l'avvocato che segue Alberto Stasi nel caso di Garlasco. In trasmissione, il legale commenta con Gianluigi Nuzzi le ultime notizie che riguardano Andrea Sempio, soffermandosi in particolare sulle parole pronunciate dal legale Liborio Cataliotti.

"Io non faccio l'investigatore - dice l'avvocato Cataliotti intervistato dall'inviato di Dentro la notizia - Vedo che altri avvocati coinvolti nel nostro processo si trasformano da difensori del proprio assistito a inquirenti. Io non mi presto a questo gioco, anche se sarebbe per me molto più facile perché potrei puntare il dito contro Stasi cercando di evidenziare gli elementi indiziari e o probatori che hanno indotto una condanna passata in giudicato nei suoi confronti".

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In trasmissione, Antonio De Rensis risponde Liborio Cataliotti: "Replico nuovamente confermando la stima che ho per il collega, un bravissimo avvocato, con il quale ho avuto modo anche di lavorare insieme. Replico dicendo che l'avvocato Bocellari non è il procuratore capo e io non sono il procuratore aggiunto, noi siamo due avvocati che stanno assistendo a un'indagine che coinvolge, tra Pavia e Brescia, prima 6 e ora 5 pubblici ministeri con due procuratori capo. Non credo di essere, insieme all'avvocato Bocellari, il motore di questa indagine".

Ospite a Dentro la notizia a ottobre, il legale di Alberto Stasi aveva commentato le intercettazioni dei genitori di Andrea Sempio risalenti all'11 febbraio 2017, dove si sente il padre dire: "Vedrai che finirà presto, vedrai che finirà a marzo".

"A me ha sempre colpito come parlassero dopo l'interrogatorio - aveva detto Antonio De Rensis interpellato da Gianluigi Nuzzi - Normalmente i miei assisiti, per reati molto meno gravi di un omicidio, escono stremati da un interrogatorio. Le conversazioni che abbiamo sentito non possono escludere che fossero affaticati, però c'era sempre molta lucidità nelle loro conversazioni. Questa può essere anche un prerogativa personale, però c'è sempre molta lucidità".

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