A Dentro la notizia parla Tonino Cantelmi, il nuovo consulente della famiglia nel bosco, e commenta le ultime decisioni prese dal tribunale dei minori sulla vicenda: "Non c'è un'urgenza, non c'è una situazione di abuso o violenza. Ci sono due figure affettuose. Sottrarre i bambini in maniera così improvvisa, cosa può generare nei bambini stessi? Io non metto in dubbio le buone intenzioni degli assistenti sociali e del tribunale, ma temo che, utilizzando strumenti inadeguati, creiamo problemi ulteriori".
“I bambini devono darsi delle spiegazioni orribili per l’assenza del padre a tavola il giorno di Natale. Credo che utilizziamo strumenti incapaci di affrontare questa situazione. Dobbiamo riflettere di più su situazioni analoghe. In presenza di figure affettuose ma complesse, come ci si può comportare? Metterli in un altro contesto può aiutare?”, sono le parole dello psichiatra che chiede degli interventi di mediazione agli assistenti sociali e alle parti coinvolte.
Riguardo la scolarizzazione dei bambini, l'inviata di Dentro la notizia spiega: "La tutrice vorrebbe iscrivere i ragazzi alla scuola pubblica di Vasto a partire da gennaio".
“Io vorrei dare un consiglio alla tutrice, ovvero, non accelerare questa cosa. Li mettiamo in un contesto in cui ci sono dei bambini che sono sempre andati a scuola e conoscono la loro storia. Non sarà questo estremamente traumatico? Ogni operazione andrebbe fatta con estrema delicatezza", aggiunge il nuovo consulente della famiglia nel bosco.
Nelle scorse settimane, la pediatra che si occuperà delle visite ai tre bambini della famiglia nel bosco, aveva spiegato il motivo del suo primo accesso in casa famiglia: "Io sono passata alla casa famiglia per vederli, solo per capire se la situazione che era stata descritta dalla precedente collega era in miglioramento o meno".
Sulle condizioni dei minori, la pediatra aveva aggiunto: "I bambini stanno bene. Li ho visti, però per visitarli mi organizzerò al meglio perché con questi bambini bisogna avere un approccio positivo e quindi avevo pensato di portare loro qualcosa, di giocarci insieme e di visitarli".
"I bambini devono essere in sicurezza. Io penso che a breve mi chiameranno per un consulto, per un incontro in casa famiglia", aveva concluso.