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L'intervista
13 gennaio 2024

Justine Mattera: "Mia sorella era quasi morta. Le ho urlato: Non puoi andartene ora, prima dobbiamo fare pace"

La showgirl parla a Verissimo della malattia della sorella, che ha subito un trapianto di cuore: "Avevamo litigato quando mi hanno chiamata. Era già arrivato il prete per l'estrema unzione. Le ho urlato: 'Non mi puoi lasciare adesso, mi devi dare un'altra possibilità'"

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Justine Mattera parla a Verissimo della malattia della sorella Jessica, che ha avuto un trapianto di cuore.

"Jessica ha avuto un infarto il 6 novembre, all'inizio pensavano di poter recuperare il suo cuore, ma c'è stato poi un episodio in cui è quasi morta, era arrivato persino il prete per l'estrema unzione", racconta Justine Mattera, 52 anni, che con Jessica ha un rapporto complicato, a causa della difficile storia della sorella.

"A 11 anni a mia sorella è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin. È guarita, ma era il 1984 e le cure allora era pesanti. Il suo cuore ne ha risentito", spiega Justine Mattera.

Secondo la showgirl, Jessica non è mai riuscita ad accettare i suoi problemi di salute a cui si è aggiunta anche una storia personale difficile: "Jessica ha perso il marito in un incidente stradale e a suo figlio maggiore è stato diagnosticato l'autismo".

Jessica si è trovata così a riversare, a volte, la sua frustrazione sulla sorella: "Si è sempre chiesta: 'Perché a me? Perché io sono sempre malata e tu sei sempre sana?'".

Prima dell'infarto, Justine e Jessica avevano litigato: "A giugno avevamo avuto una discussione, lei mi aveva detto che non mi voleva più nella sua vita. Quando mi hanno chiamata, perché aveva avuto l'infarto, ho creduto di perderla, di non avere più tempo per recuperare".

Justine Mattera è volata negli Stati Uniti: "Anche dopo l'infarto, mia sorella ha ribadito di non volermi vedere".

La showgirl è rimasta accanto ai suoi genitori per poi tornare in Italia quando la situazione si era stabilizzata: "Ero appena arrivata, quando mi hanno chiamata per dirmi che Jessica stava morendo, che ormai era arrivato il prete per l'estrema unzione. Ho voluto lo stesso farmela passare a telefono, le ho urlato: 'Non mi puoi lasciare adesso, mi devi dare un'altra possibilità. Ho sbagliato, ma per favore dammi un'altra possibilità".

In seguito a questo malore che sembrava fatale, Jessica si è stabilizzata ed è riuscita a superare il trapianto di cuore: "Quando sono tornata di nuovo negli Stati Uniti, lei mi ha detto: 'Ti ho sentita. Ho sentito la tua voce e ho avuto la forza di andare verso la tua voce'. Mi hai salvata".

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