Crocifisso, Paolo Brosio chiede le dimissioni del ministro Fioramonti
Il giornalista difende la presenza dei crocifissi nelle aule e attacca il ministro: "Chieda scusa"
“Il crocifisso a scuola è una questione divisiva, che può attendere. Io credo in una scuola laica”. Queste parola del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, in risposta alla domanda di un giornalista radiofonico, hanno provocato diverse polemiche. A esprimersi anche Paolo Brosio, che su Facebook pubblica un lungo post: “Il ministro non solo offende milioni di cattolici italiani, ma miliardi di cristiani in tutto il mondo. Non solo. Ignora che Cristianesimo significa cultura della storia delle radici dell’Italia e del mondo. Che vergogna, che tristezza, che pena”. Il giornalista, noto da anni per il suo impegno nella stesura e nella divulgazione di testi dedicati alla fede e a Medjugorje, scrive ancora: “Nonostante la brutta aria che tira per la Fede cristiana e per i suoi valori etici, la UE ha assolto l’Italia dall’accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. E questa è una sentenza dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo. Dunque, secondi i giudici della UE non esistono elementi che provino l’influenza degli alunni dall’esposizione del crocifisso in classe”. Poi l’affondo: “Caro ministro, dopo un’uscita del genere, farebbe bene a chiedere scusa e poi a lasciare una poltrona sulla quale si è seduto in maniera impropria”. Qui sopra, un momento durante l'Isola dei Famosi in cui Paolo Brosio racconta la sua fede. TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET PLAY MAGAZINE