Viviana Pifferi racconta a Verissimo la tragedia della piccola Diana, sua nipote, scomparsa ad appena 18 mesi, dopo essere stata lasciata sola in casa dalla madre, Alessia Pifferi, per sei giorni. "Non avevo motivo di pensare potesse succedere una cosa del genere. Mia sorella Alessia sembrava una mamma super attenta. Accudiva Diana, la puliva, le metteva i vestitini. Lei non lavorava quindi la sua giornata ruotava attorno alla bambina. La bambina era curata, ben vestita e aveva sempre il sorriso", afferma Viviana Pifferi.
Viviana assicura di non aver mai pensato che sua sorella Alessia Pifferi fosse in grado di lasciare la figlia da sola per giorni, causandone la morte: "Non immaginavo mia sorella potesse arrivare a fare una cosa del genere, altrimenti avrei preso Diana e l'avrei portata via. Diana non c'è più. Oggi poteva essere una bambina che scherzava e giocava a casa mia, se lei non la voleva più. Se lei ci avesse chiamati, noi ci saremmo stati". Viviana afferma di aver scoperto solo dopo la morte di Diana che non era la prima volta che la sorella lasciava la figlia da sola e anche che si prostituisse: "Noi non sapevamo queste cose. Abbiamo scoperto che si prostituiva con la bambina in casa". Viviana non trova giustificazioni per il gesto compiuto dalla sorella: "Un bambino che chiama la mamma in una culla e la mamma non c'è, come si fa a reggere un pensiero del genere? Io penso che mia sorella abbia deciso di fare quello che ha fatto. Ha scelto di comportarsi così. Nessuno - né noi né il compagno - le abbiamo mai detto di non volere Diana".
Infine per quanto riguarda la decisione dei giudici di ridurre a 24 anni la pena in Appello, dopo che Alessia Pifferi era stata condannata in primo grado all'ergastolo, Viviana commenta: "Sono arrabbiata e ferita dal fatto che siano state prese in considerazione cose che non contavano. Di Diana non si ricorda più e si pensa solo a giustificare, per me non è giustificabile quello che è successo. Inoltre non ho visto segni di pentimento in mia sorella, continua ad addossare la colpa ad altri".