I testamenti segreti della royal family nascondono più di 200 milioni di euro
Un'inchiesta condotta da The Guardian ha stabilito il valore dei beni di 33 testamenti segreti dei membri defunti della royal family, che ammonterebbe a circa 180 milioni di sterline

I testamenti della royal family, a differenza di quelli del resto degli inglesi, sono segreti e non è possibile renderli pubblici. La procedura, infatti, che vige da oltre un secolo, prevede che alla morte di un membro della famiglia reale il testamento venga sigillato dall'Alta corte di giustizia di Inghilterra e Galles. Andrew McFarlane, il giudice più anziano dell'Alta Corte, al momento custodisce 33 testamenti dei membri della royal family defunti, compresi quelli della regina Madre e della principessa Margaret - mamma e sorella della regina Elisabetta, morte entrambe nel 2002 - e in ultimo anche quello del principe Filippo, sccomparso ad aprile dello scorso anno. Il sigillo dei testamenti ha consentito alla royal family di evitare che il pubblico vedesse quali tipi di beni - come proprietà, gioielli e denaro - siano stati accumulati dai membri della famiglia reale, e come questi sono stati poi distribuiti, ad esempio, a parenti, amici o al loro personale. Tuttavia, un'inchiesta condotta di recente da The Guardian ha permesso di calcolare la ricchezza complessiva tramandata da molti membri della famiglia, poiché il valore delle loro proprietà è stato pubblicato in registri e file governativi pubblici. L'inchiesta, nello specifico, ha messo in luce l'entità dei beni tramandati agli eredi da alcuni membri della famiglia reale, che ammonterebbe a 180 milioni di sterline, circa 211 milioni di euro, che sarebbe il valore complessivo dei 33 testamenti, mantenuti segreti nel tempo attraverso una serie di richieste legali, che sono state accolte in totale segretezza, fin dai tempi di Edoardo VII, primogenito della regina Vittoria, diventato re dopo la sua morte. In cima alla classifica c'è il duca di Fife, che sposò la principessa Luisa, figlia del re Edoardo VII. Quando il duca morì nel 1912, lasciò una fortuna che oggi equivale a circa 79 milioni di sterline. Altri nove testamenti contengono beni per un valore odierno compreso tra 5 e 11,7 milioni di sterline. La principessa Margaret, scomparsa a febbraio del 2002, ad esempio, ha lasciato 7,7 milioni di sterline, che oggi equivalgono a circa 11,5 milioni di sterline. Tra i testamenti segreti anche quello di un parente della royal family, il principe Giorgio Valdemar Carl Axel, nato in Danimarca e membro della famiglia reale danese. Giorgio Valdemar Carl Axel era cugino di secondo grado del principe Filippo e aveva vissuto in Gran Bretagna dove aveva sposato una viscontessa che era una lontana parente della famiglia reale. Il suo testamento - che riporta beni per un valore di 785.000 sterline, circa 1,8 milioni di sterline odierne - è stato suggellato a Londra dopo la sua morte nel 1986.
In merito, invece, al testamente del principe Filippo - che avrebbe lasciato 30 milioni di sterline, a cui si aggiungono numerosi oggetti custoditi nelle varie residenze della royal family - l'Alta Corte di Londra lo scorso anno aveva fatto sapere che, per esplicita volontà del duca di Edimburgo, questo "rimarrà segreto per 90 anni" e successivamente "potrà essere aperto solo in privato", e il Guardian di recente ha avviato un'azione legale contro la decisione di escludere la stampa dall'udienza che proprio un anno fa aveva stabilito la segretezza del documento.
Il vincolo di segretezza legato ai testamenti della royal family
Il vincolo di segretezza in vigore sui testamenti dei membri defunti della toyal family è stato introdotto nel 1910, alla morte del principe Francesco di Teck, fratello minore della regina Mary, scomparso all'età di 40 anni. Il principe era stato al centro di diversi scandali: aveva avuto diverse amanti e un figlio segreto con una di loro, e inoltre era stato coinvolto in un furto di gioielli, motivi per i quali la Regina aveva ottenuto la possibilità di secretare il suo testamento e quelli successivi. Un privilegio che, dal 1800, su decisione del Parlamento, spettava solo al monarca.