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La rivincita
15 febbraio 2022

Sofia Goggia, dall'infortunio all'argento alle Olimpiadi di Pechino

23 giorni dopo l'infortunio rimediato a Cortina, e 4 anni dopo l’oro di PyeongChang, Sofia Goggia riesce nel miracolo sportivo di conquistare un argento olimpico a Pechino

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Sofia Goggia, dall'infortunio all'argento alle Olimpiadi di Pechino

A distanza di quattro anni dalla medaglia d'oro di PyeongChang e, soprattutto, ad appena 23 giorni dopo l'infortunio di Cortina, Sofia Goggia riesce nel miracolo sportivo di conquistare la medaglia d'argento ai giochi invernali di Pechino 2022. L'atleta azzurra, nata a Bergamo 29 anni fa, ha conquistato una medaglia storica per lo sci italiano, entrando di diritto tra le leggende dello sport italiano. A Pechino la campionessa italiana ha realizzato una vera impresa, dimostrando ancora una volta un grandissimo coraggio. Neanche un mese fa il suo sogno di salire sul podio a Pechino sembrava essere già svanito. Quella diagnosi, che recitava: "Distorsione al ginocchio sinistro, parziale lesione del legamento crociato e microfrattura del perone", sembrava una sentenza. Eppure Goggia è stata capace non solo di ritornare sugli sci, ma di conquistare un argento olimpico davanti a un'altra atleta italiana, la 25enne Nadia Delago, andando ad arricchire la sua bacheca di trofei, che annovera anche due Coppe del Mondo di discesa, un argento in discesa e un bronzo in gigante ai Mondiali, 17 vittorie e 39 podi in Coppa.

Poco prima della gara che le ha consegnato l'argento, Sofia, su Instagram aveva parlato delle difficoltà vissute nelle ultime tre settimane, prima di arrivare a giocarsi una medaglia: "È il parterre a Cortina che ammutolisce in pochi secondi. Ed è l’abbraccio con i miei amici di sempre in cui mi sono stretta e che mi ha avvolta nella reception dell’hotel, prima di volare a Milano. Sono le loro parole che mi invitano a tenere duro di testa - aveva scritto ricordando i momenti successivi al suo infortunio -. Ed è la profonda sofferenza che provo nel mio cuore disperato. Sono le interminabili lacrime in elicottero ed è l’esito delle risonanze che non voglio sentire, ma che mi toccherà sapere. È un crociato lesionato che ha bisogno di tempo , ed è proprio il tempo, ciò che non ho". Sofia poi parla della delusione per quel momento che sembrava averle rovinato la possibilità di partecipare ai Giochi: "È l’ennesimo urlo che verrebbe naturale scagliare contro il cielo, ed è invece la forza, la luce che sai trovare dentro di te e che non ti farà perdere la calma. È il primo di febbraio, giorno di partenza della tua squadra per le Olimpiadi, e sono le lacrime in palestra, zoppicante, al pensiero di non essere anche io all’aeroporto con loro. Sono i messaggi di affetto di una Nazione ed è l’amore che ne consegue. È la fiducia di chi mi è stato accanto, ma è una dannata corsa contro il tempo". Poi, però, stringendo i denti, Goggia è riuscita ad arrivare a Pechino, dopo un percorso faticosissimo e in quel momento, racconta, tutto è cambiato: "L'altro giorno, quando sono entrata in casetta per fare la ricognizione della prima prova, ho guardato quei cinque cerchi e la scritta di #beijing2022 : ho avuto un’esplosione di felicità nel cuore. Non vorrei essere da nessun’altra parte se non qui! Perchè le Olimpiadi sono il posto dove ciascun atleta vorrebbe essere…. Oh, quel mio Sogno nel cuore sin da bambina!". E quel sogno, Sofia, lo ha realizzato ancora una volta, conquistando una medaglia indimenticabile per lo sport italiano.

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