Roberta Rei racconta il dolore per il suo aborto: "Improvvisamente incinta, poi il dolore più grande"
La Iena Roberta Rei condivide sui social il dramma vissuto dopo l’aborto

Un lungo messaggio sui social: così Roberta Rei de Le Iene ha deciso di raccontare il periodo più difficile della sua vita, segnato dal dolore di un aborto.
La giornalista ripercorre le emozioni provate in quei mesi: "Improvvisamente incinta, improvvisamente felice come mai nella vita. E chi se lo immaginava di sentirsi così, neanche ci pensavo io alla maternità. L’età avanza, ma non ci pensi? E perché? Quante domande inopportune si fanno. Ho superato i famosi tre mesi, quelli del non dirlo, meglio aspettare. E invece ai pezzi del mio cuore l’ho detto. Avevo registrato una serie di video della loro reazione che ho cestinato, ma tengo nella mente. A quattro mesi inoltrati poi la natura ha scelto per te e il dolore più grande. Viscerale, anche quello, dei più forti mai provati. E poi tutto smette di avere senso, ma non sei tu a sceglierlo, è il tuo corpo che piange. Ma nessuno lo capisce".
Roberta Rei descrive il momento in cui ha scoperto la perdita del bambino, l’attesa in ospedale, il contrasto tra il proprio dolore e la gioia delle altre mamme in sala parto: "Ho visto quello schermo, quell’immagine distesa, come dormiente, non la toglierò più dalla testa. Non avrei dovuto guardare, non avrebbero dovuto farmi guardare. Poi l’attesa di ore in ospedale perché signora ci sono tante donne che stanno partorendo, il medico poi arriverà. Io ho visto i loro volti felici, ho sentito i pianti di quelle creature che venivano al mondo. Erano dei coltelli che si infilavano nello stomaco. Era necessario? Me lo sono chiesta dopo tornando lucida. No. E non deve esserlo per nessuna donna che va incontro a un aborto. Che lo abbia scelto o meno".
Il suo sfogo si trasforma in un abbraccio collettivo rivolto a tutte le donne che hanno vissuto la stessa esperienza, spesso in silenzio: "Se c’è una cosa che posso dire alle donne a cui succede e che custodiscono in silenzio questo dolore è che dovete abbracciarvi. E dovete chiedere aiuto. Io non ci sono riuscita subito. Se non ci riuscite da sole chiedete aiuto. E a chi vi sta intorno dico abbracciatele sempre. Ci vuole tanto tempo per rimarginare questo tipo di ferite, datevelo questo tempo.
Rei confessa di aver ricevuto delusioni da persone vicine, ma anche abbracci sinceri e inaspettati, che l’hanno aiutata a trovare forza e consapevolezza: "Ho avuto la sfortuna di provare delusione da molti a me intorno e l’immensa fortuna di scoprire abbracci inaspettati. I più belli".
La giornalista spiega infine perché ha deciso di condividere pubblicamente il suo dolore per rompere il muro del silenzio che spesso circonda il tema dell’aborto spontaneo: "E ci ho pensato a lungo se raccontarlo, ma se lo faccio è perché voglio abbracciarvi tutte. Spero davvero che il mio abbraccio vi arrivi. Oggi sarebbero stati 7 mesi. Per me invece sono 40, con enormi consapevolezze in più e un pensiero alle cose belle che sicuro arriveranno. Si può essere fragili, non c’è da nasconderlo, anche questo ho imparato".