Paola Turani e la stanchezza di una mamma: "Non devo vergognarmi"
"Sarebbe più semplice fingere che sia tutto perfetto", l'influencer spiega perché ha deciso di raccontare alcune difficoltà nella gestione del figlio Enea Francesco

Paola Turani è tornata a parlare sui social di maternità e ha spiegato la decisione di raccontare, nelle scorse ore, alcune difficoltà nella gestione del figlio Enea Francesco. L'influencer, infatti, di recente aveva pubblicato delle storie su Instagram in cui, senza nascondere la stanchezza, raccontava di vivere un momento delicato nelle crescita del figlio, di nove mesi. Lo sfogo però non è stato apprezzato da tutti, in molti hanno criticato Paola Turani per le sue parole. Per questo la modella ha voluto tornare sull'argomento e spiegare la sua decisione di parlare della maternità con sincerità e senza omettere la fatica. "Quando io vi parlo lo faccio con il cuore in mano e in tutta sincerità", ha scritto Paola Turani nelle storie su Instagram. E ha aggiunto: "Chi vuole capire bene. Chi non lo vuole fare, va bene uguale. Ormai ci sono abituata e non mi tapperò la bocca per paura di questi giudizi". L'influencer ha spiegato: "Sarebbe stato più comodo non dire nulla? Far finta che sia sempre tutto estremamente facile e perfetto? Ovvio. Ma qui sul mio profilo non è così". Parlando della gestione del figlio Enea Francesco, Paola Turani ha anche spiegato di non avere tate: "Non abbiamo mai avuto una tata fissa per Enea, ho deciso così ancora prima di partorire. I primi mesi io e Riccardo ci siamo sempre organizzati da soli. Ora che la gestione sta diventando un po' più complicata, cercherò un aiuto almeno per le due settimane di agosto. Devo sentirmi in colpa o sbagliata se lo faccio? No e non deve essere così". L'influencer ha raccontato, inoltre, che a darle una mano con il bimbo a volte ci pensano le nonne di Enea: "Ho la grande fortuna di avere mia mamma, mia suocera o la zia Betty che mi danno una mano quando ne ho bisogno, quando ho impegni di lavoro o semplicemente quando voglio riposare qualche ora. Anche loro lavorano, non ci sono sempre e bisogna incastrare tutti gli impegni. È una fortuna e avere il loro supporto non deve farmi sentire in colpa".
Lo sfogo di Paola Turani: "Sono esausta"
Paola Turani aveva raccontato nelle storie su Instagram di quanto non fosse sempre semplice stare dietro a un bimbo di nove mesi. "I nove mesi di Enea ci stanno mettendo a dura prova. Non sta fermo un secondo, negli ultimi 15 giorni ha avuto un cambiamento pazzesco. Non posso lasciarlo e farlo fare, devo essere sempre con gli occhi su di lui, sempre presente". E ha aggiunto: ”Mangia tutto quello che trova per terra, se trova un sasso lo vuole mangiare, una sigaretta la vuole mangiare, qualsiasi cosa. Devo essere sempre sul pezzo e togliergli tutte le schifezze che mangia. Poi ora vuole fare di continuo le scale, ovunque sia cerca delle scale però poi si cappotta e piange. Sono esausta".
Paola Turani, dal racconto dell'infertilità al messaggio body positive dopo il parto
Non è la prima volta che Paola Turani usa i social per affrontare argomenti delicati e complessi. Quando aveva annunciato la gravidanza di Enea Francesco, l'influencer aveva raccontato anche le difficoltà incontrate prima di rimanere incinta. "Con Riccardo provavamo ad avere un figlio dal 2013. All'inizio abbiamo pensato ci proviamo, se arriva, arriva. Ma passavano i mesi, gli anni e non arrivava", aveva raccontato Paola Turani. E dopo il parto aveva lanciato un messaggio body positive. "Non è facile vedere il tuo corpo che cambia durante la gravidanza (avevo messo 20kg totali) e non è facile guardarti allo specchio nei mesi successivi al parto. Ma se pensiamo a come e cosa ha creato per nove mesi questa incredibile e perfetta macchina credo sia giusto rispettarla, volerle bene, farle prendere tutto il tempo di cui ha bisogno senza stressarla", aveva scritto su Instagram.