Ornella Vanoni parla della depressione: “Grazie agli psicofarmaci scivolo nella tristezza, ma non sprofondo più”
La cantante parla in un'intervista della salute mentale: "Mio padre era depresso, e io ho preso da lui. È una cosa che ti porti dentro"
"Mio padre era depresso, e io ho preso da lui. È una cosa che ti porti dentro": Ornella Vanoni torna a parlare, in un'intervista al Corriere della Sera, della depressione. "Avrei voluto aiutare mio padre, ma non potevo. Prendeva gli ansiolitici, andava a dormire alle 9, alle 6 era sveglio e non sapeva cosa fare", ha aggiunto la cantante, che il 22 settembre compie 90 anni. Alla domanda "lei quante depressioni ha avuto?", ha risposto: "Due o tre. Stavo così male che mollai tutto e andai a San Rossore, dal professor Cassano. Mi disse: 'Non dormi da sei mesi, ci credo che sei depressa'. Mi curarono. Ora grazie agli psicofarmaci posso scivolare nella tristezza, non sprofondare nella depressione. Ma devi prenderli per tutta la vita".
Ripensando alla sua vita, Ornella Vanoni la definisce "molto felice, e anche molto infelice. È come un’onda: arriva, arriva, arriva la felicità; e subito dopo arriva, arriva, arriva l’infelicità".
Nella lunga intervista, la cantante parla anche del difficile argomento della morte. Alla domanda se abbia paura, ha risposto: "No. Capirò quando sarà il momento di andarmene, quando sarò inutile alla vita e la vita sarà inutile a me. Non voglio fare come mia zia, che ha vissuto fino a 107 anni: un tormento. Aveva la mente lucida e il corpo infermo. Non riusciva a morire ed era disperata. Guardava il soffitto e mormorava: “Signore, portami via...”. Non vedo l’ora di vedere il film di Almodovar".
Ornella Vanoni l'aldilà lo immagina così: "Siamo energia e l’energia rimarrà in circolo. Non ci saranno angeli che cantano. All’inferno però non posso andare". Il motivo lo ha spiegato con l'ironia che la contraddistingue: "Perché ho la pressione bassa, e non reggerei tutto quel caldo. Ho anche il giustificativo medico".