Nicolò De Devitiis racconta i problemi di salute: "Mi sono dovuto fermare per una grave polmonite"
"Ora proseguirò la terapia a casa" scrive l'inviato de Le Iene sui social, condividendo alcune foto dall'ospedale

Nicolò De Devitiis, 34 anni, ha annunciato sui social di avere avuto alcuni problemi di salute. L'inviato de Le Iene ha condiviso su Instagram alcune foto dall'ospedale a corredo delle quali ha ripercorso il suo calvario: "E alla fine è capitato, mi sono dovuto fermare. Il corpo me l'ha imposto. Ero su un set a registrare una pubblicità, sudavo freddo, ma finisco e torno a casa: 40 di febbre. Erano anni, decenni, che non mi capitava. Per qualche giorno continuano febbre e tosse, così, prima di dover andare a presentare un evento a Napoli, per scrupolo vado a farmi una visita (troppe poche volte accade con questa vita che facciamo, dovremmo farlo molto più spesso) dal mio pneumologo. Neanche faccio in tempo a entrare: Questo fiato così corto? Facciamo subito una tac".
"Poco dopo esco: polmonite grave (ve la dico male, tutti abbiamo un indice di polmonite che oscilla tra i -5 e 5, io lo avevo a 212, così mi fermo). In questi giorni di clinica e riflessione forzata nel mio letto ho avuto modo più del solito di riflettere, pensare e sono arrivato a una conclusione: che la gente, citando il Jova, mormora (e mormorerà sempre), ma noi dovremo farla tacere esclusivamente praticando l'allegria, sempre", ha continuato il conduttore. "Grazie a tutti quelli che ci sono stati e che sono e saranno sempre con me. Grazie anche a voi per il supporto, vi sento e vi ho sentito molto vicini, più del solito. E grazie a tutte le persone che sono state vicino con me notte e giorno, apprezzando anche gli sbalzi d'umore del Toradol e non solo! Grazie speciale anche ai dottori, operatori sanitari e ragazzi, che in questi giorni si sono presi cura di me e hanno sopportato la mia cassa con la musica sparata tutto il giorno e di aver cantato con me, so che vi mancherò. Sono stati otto giorni strani ma belli, che tutto sommato ci volevano. Credo che niente accada mai per caso: ora me ne torno a casa dove proseguirò la terapia per altri dieci giorni, ma il più è fatto, grazie per tutto l'affetto arrivato da ogni parte. Non so cosa siamo, ma siamo qualcosa. Vi voglio bene", ha concluso Nicolò De Devitiis.