Giuseppe Giofrè parla del bullismo: “Sarei potuto essere ‘un ragazzo dai pantaloni rosa’”
Il ballerino parla in un'intervista del bullismo di cui è stato vittima: "C’erano dei ragazzini in paese che volevano sempre picchiarmi. Oggi ai ragazzi dico: denunciate"

Giuseppe Giofrè parla apertamente del bullismo che ha subito e lo fa con la consapevolezza di chi "ha superato tutto". "C’erano dei ragazzini in paese che volevano sempre picchiarmi. Ero vittima di bullismo. Ma non ho denunciato nessuno. Allora non si usava. Oggi ai ragazzi dico fatelo: denunciateli", afferma al Corriere della Sera il ballerino, originario di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.
"Potevo essere 'un ragazzo da pantaloni rosa'. Ora ne parlo tranquillamente perché ho superato tutto. Ma di 'Giuseppe' che fanno fatica ce ne sono tanti", aggiunge Giuseppe Giofrè, riferendosi al film Il ragazzo dai pantaloni rosa, tratto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena, ragazzo suicida a 15 anni dopo essere stato vittima di bullismo e cyberbullismo.
"Ora quando torno in paese sono il personaggio, quando arrivo è una festa: sembra che vedano la Madonna di Maria Santissima di Portosalvo, che è la nostra patrona. Vedono un bellissimo uomo, che ha avuto successo, che ha fatto carriera e balla con donne bellissime nonostante sia gay. Già perché prima era un problema per quei bulli che fossi gay, adesso invece pare abbiano un po’ imparato la parola e il suo significato", afferma il ballerino che, dopo aver partecipato ad Amici nel 2011, ha raggiunto la notorietà internazionale accanto a star del calibro di Jennifer Lopez e Taylor Swift.
Giuseppe Giofrè, 32 anni, oggi vive a Los Angeles, ma quando torna a Gioia Tauro gli capita di imbattersi nei suoi bulli: "Ora però mi salutano e mi sorridono. Sono andato avanti e forse sono quello che sono perché ho trovato la forza di continuare a seguire la mia passione, la mia strada, nonostante loro, i bulli. Non sono riusciti a fermarmi e ora io sono qui e loro laggiù". Alla domanda se "non gli venga mai voglia di dire a loro qualcosa", risponde: "No, perché per me i fatti sono più importanti delle parole e dei gesti. La risposta più bella è quella che non dai. La mia è la mia vita".