Giorgio Pasotti: "La cultura russa non c'entra con la guerra"
Giorgio Pasotti dedica un monologo alla difesa della storia della cultura russa
Giorgio Pasotti, ospite nello studio de Le Iene, dedica un monologo alla difesa della cultura russa: "Oggi c'è questa strana tentazione di identificare tutti i cittadini russi con il regime di Putin. Anche quando sono morti da oltre cento anni come Dostoevskij. Quindi viene chiesto al sindaco di Firenze di abbatterne la statua, si annullano corsi universitari o festival di letteratura russa". L'attore continua spiegando il suo punto di vista in relazione alla guerra tra Russia e Ucraina: "Un conto è sequestrare uno yacht di un oligarca russo che sostiene Putin, un altro è sequestrare l'opera di intellettuali, registi e scrittori solo perché nati in Russia. C'è la stessa distanza tra una democrazia vera che sceglie le sanzioni e non la guerra e uno stato di polizia che censura perché mosso dalla paura". "Vietare senza distinzioni è un torto che faccciamo a noi stessi, ma anche alle migliaia di cittadini russi finiti in manette per protestare per un massacro voluto da uin leader in cui non si riconoscono", conclude Giorio Pasotti.