Gerry Scotti: "Ho sofferto molto per la fine del mio matrimonio"
Il conduttore si racconta in un'intervista: "Perché non sposo la mia compagna Gabriella? Sono rimasto scottato"

Dal legame con la sua famiglia d'origine al dolore per fine del suo matrimonio fino all'amore per il figlio Edoardo e i suoi due nipotini Virginia e Pietro: Gerry Scotti si racconta in un'intervista a Oggi. Nel suo primo libro Che cosa vi siete persi, Gerry Scotti ripercorre la sua infanzia e adolescenza attraverso alcuni oggetti per lui importanti. Della sua famiglia il conduttore racconta: "Non eravamo ricchi, ma non ci mancava nulla di essenziale. La mia era una famiglia semplice. Se sono così è grazie a loro". "Ho appreso dai miei genitori che non c'è nulla di più sacro della famiglia, ancor più della religione, ancor più dello Stato e della patria. È nel mio Dna", afferma Gerry Scotti. Per questa ragione il conduttore ha vissuto con grande dolore la fine del suo matrimonio con Patrizia Grosso, con cui è stato sposato dal 1991 al 2009: "Ho sofferto molto. Il fatto che la prima famiglia a fallire fosse proprio la mia, è stato un dolore durato anni. Non potevo più svegliarmi con mio figlio Edoardo". Il conduttore è riuscito a mantenere ugualmente un bellissimo rapporto con il figlio: "Ha chiamato la sua prima figlia Virginia come me che all'anagrafe mi chiamo Virginio Scotti". Gerry Scotti ha costruito, negli anni, una nuova famiglia: "Mio figlio Edoardo, la mia compagna Gabriella e i suoi figli, che sono cresciuti con noi e sono un po' anche miei. Ora mi diverto a fare il nonno". Alla domanda perché non si sia sposato con Gabriella, a cui è legato da 12 anni, il conduttore risponde: "Sono rimasto scottato. Associo il matrimonio a una profonda amarezza e alla burocrazia. Non è l'approccio giusto. L'amore c'è, il resto può aspettare".