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Il monologo29 ottobre 2025

Francesca Barra sulle foto di nudo create con l'intelligenza artificiale: "Ho provato nausea"

Nel suo monologo a Le Iene la giornalista racconta cosa ha provato dopo aver scoperto di essere stata vittima di un sito che diffonde foto false e pornografiche create con l’intelligenza artificiale
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Francesca BarraFrancesca Barra

In studio a Le Iene Francesca Barra parla della sua esperienza dopo aver scoperto l'esistenza di un sito che diffonde foto false e pornografiche, realizzate con l’intelligenza artificiale, che la ritraggono nuda.

"Quando ho scoperto che su un sito pornografico circolavano immagini manipolate del mio corpo, foto create con l'intelligenza artificiale, ho provato nausea - esordisce la giornalista nel suo monologo a Le Iene - Non è solo un furto d'immagine, è una violazione della mia identità, del mio diretti a essere vista per ciò che sono e non essere come un oggetto in mano ad un criminale. In tanti mi hanno scritto 'Tranquilla, sappiamo che non avresti mai scattato quelle foto'. Ma il punto non è questo. Perché una donna deve poter decidere come e quando mostrarsi e non per questo meriterebbe meno solidarietà di me. Si tratta di consenso che è la frontiera tra libertà e abuso, tra amore e possesso".

Sul perché ha deciso di parlarne pubblicamente, Francesca Barra continua: "Io ho scelto di espormi perché quello che mi è successo non riguarda solo me, riguarda tutte. Riguarda le ragazze che scoprono un video falso condiviso in una chat di scuola, quelle che smettono di uscire, di studiare, di fidarsi, quelle che subisco una vittimizzazione secondaria, quelle che si tolgono la vita. Mia figlia di 12 anni mi ha chiesto ieri 'Mamma, come ti sei sentita?'. In questa semplice domanda c'è tutto ciò che dovremmo fare: non reprimere o giudicare ciò che si prova ma fare rete. Viviamo in un tempo in cui la tecnologia corre più veloce dell'etica, ma il consumatore deve sapere cosa lede e quanto male può fare".

La giornalista e conduttrice conclude il suo monologo a Le Iene con queste parole: "Ad avvisarmi è stato un uomo e forse in tutta questa storia è l'unica consolazione. Perché gli uomini devono comprendere che non è un gioco tra maschi, una questione di pruriti sessuali. È un crimine. Dobbiamo sostenerci, dobbiamo denunciare, responsabilizzare le piattaforme, sviluppatori di software, utilizzatori. Altrimenti sarà l'ennesima testa che ricresce in ambienti concimati dalla nostra indifferenza e dall'impunità".