Carmen Consoli: "Vorrei che mio figlio conoscesse il suo papà"
La cantautrice, in un'intervista al Corriere della Sera, parla del figlio Carlo Giuseppe, nato con inseminazione artificiale

Carmen Consoli parla di suo figlio Carlo Giuseppe, nato nel 2013 con inseminazione artificiale, e afferma che le piacerebbe che un giorno conoscesse suo padre. Prima della nascita del bimbo è stata la stessa cantautrice, infatti, a scegliere che il piccolo potesse, un giorno, venire a conoscenza dell'identità del donatore. "Ho fatto questo intervento a Londra proprio perché c’è la possibilità di poter far conoscere a questi bambini il proprio padre. Quando lui avrà quindici anni per legge conoscerà, se vorrà, il suo papà", spiega Consoli in una lunga intervista al Corriere della Sera. Al momento però è lo stesso Carlo Giuseppe a preferire di non cercare il papà. "Carlo non è intenzionato, perché ha paura che qualcuno occupi il letto grande. Mi ha detto però una cosa molto importante: Potresti traumatizzarmi. I bambini si abituano a dei riti, delle abitudini e il momento in cui si sconvolge il loro equilibrio può essere pericoloso", afferma la cantautrice. Consoli è convinta che nella crescita del bambino non mancano figure maschili di riferimento: "Lui ha molte figure maschili importanti attorno a sé. Sono tutti i suoi zii, le persone che frequentano questa casa e che gli dedicano veramente tanto tempo". Parlando invece dell'inseminazione artificiale, la cantautrice racconta che ha potuto lei stessa scegliere il papà di suo figlio: "Ho avuto una lista di donatori compatibili. C’erano delle caratteristiche nella sua scheda: gli piace la musica, ha un diploma in pianoforte, ama Bach, Mozart e Beethoven. Lui è medico, studia la filosofia, non è religioso ma ama la filosofia orientale. E anche l’arte contemporanea. Una cosa importantissima è che ama la buona cucina, ha il palato fine. È il tipo di persona che forse avrei voluto incontrare, nella vita". E ammette che avrebbe voluto conoscerlo: "Tantissimo. Ho una curiosità incredibile". E si era mossa in questo senso mandando una lettera prima della pandemia: "Adesso provo a sollecitare nuovamente per vedere se si può affrettare questo incontro. Se lui dovesse essere disponibile, la cosa si potrebbe fare. Quindi adesso solleciterei. Sì io sono molto curiosa". Carmen Consoli parla anche della nascita di suo figlio: "La prima sensazione, quando l’ho visto, è stata l’amore più grande che il mio cuore potesse provare e persino immaginare. Non credevo di essere in grado di provare un amore così totale". Parlando di Carlo Giuseppe dice: "Ha otto anni, ha una bella testa, è molto portato per la matematica. Suona il pianoforte e la batteria, compone le sue prime canzoni, esprime i suoi sentimenti". "È arrivato in me e ha cambiato totalmente la mia visione sul mondo. Mio figlio è stato più delle aspettative, più del desiderio che io nutrivo; ha proprio cambiato la lettura che io ho del mondo, di tutto quello che vedo, di tutto quello che vivo", conclude la cantautrice.