Alessandra Cuevas ripercorre a Verissimo la sua storia, segnata dalle violenze che ha subito da bambina e dalla prematura scomparsa della mamma, che ha pagato con la vita il coraggio di denunciare il carnefice della figlia.
L'autore degli abusi era il padre di due amichette di Alessandra Cuevas: "Da bambina, quando avevo circa otto anni, frequentavo la casa di due mie amiche gemelle. Non mi sono resa conto subito di quello che succedeva. Quando ho percepito che stava succedendo qualcosa di sbagliato, ho smesso di frequentare quella casa, ma poi ho ripreso, anche perché ho messo in dubbio io stessa cosa stesse succedendo, pensavo di esagerare. Mi ricordo che lui mi prendeva da parte e mi portava in camera sua anche quando erano presenti le figlie, ma non credo che loro immaginassero cosa succedeva, temevano anche loro il padre".
Gli abusi sono andati avanti per un paio di anni, finché Alessandra non ha interrotto l'amicizia con le due amichette. In quegli anni la ragazza ha tenuto il suo segreto nascosto anche a sua madre: "Lui minacciava che avrebbe fatto del male a mia madre se lo avessi raccontato e sapevo che aveva delle armi". La verità è venuta fuori quando Alessandra è stata convocata in un consultorio con una scusa: "Quando sono arrivata lì era chiaro che loro sapessero già tutto e volevano solo una conferma. Mia mamma è venuta a saperlo dopo la mia deposizione e la testimonianza in tribunale".
Teresa, la mamma di Alessandra Cuevas, ha pagato con la vita il coraggio di essere andata avanti con la denuncia nei confronti di quell'uomo: "Ci sono stati offerti 125mila euro per ritirare la denuncia, ma mamma ha rifiutato. Il prezzo da pagare era troppo alto". Il 20 settembre 2010 Teresa è stata uccisa da due sicari, verrà condannato come mandante dell'omicidio l'autore degli abusi su Alessandra. "Mamma sapeva che sarebbe stata uccisa, sapeva di essere seguita, ma non ci ha mai fatto sospettare nulla. L'ho scoperto dopo la sua morte, leggendo le carte del processo", afferma Alessandra Cuevas che oggi porta avanti il suo impegno contro la violenza sulle donne: "L'ho fatto per mia mamma, non volevo che il suo nome venisse dimenticato. Per me lei è la stella polare".