Dopo essere caduto molte volte, Achille Costacurta ha trovato la forza di rialzarsi e ora è pronto a raccontare a Verissimo la sua storia.
Nato a Milano nel 2004, Achille Costacurta è figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta. Già da bambino inizia ad avvertire una forte irrequietezza, che lo porterà ad avere diversi problemi comportamentali a scuola, cambiando spesso istituti. "Da bambino facevo fatica a stare seduto, mi annoiavo, attiravo l’attenzione", ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera.
Achille Costacurta si avvicina molto presto alle sostanze: "Al primo anno di liceo fumavo hashish tutti i giorni". La sua dipendenza da varie sostanze negli anni è diventata sempre più grave, tanto da fargli subire negli anni sette Tso e da richiedere, in alcune occasioni, un ricovero in comunità. "Ho 21 anni, ma è come se avessi vissuto tre vite: non ricordo più quante volte sono finito in comunità, quanti tentativi di scappare. Non mi rendevo conto che quando cerchi di fuggire poi gli infermieri ti prendono sempre. Ma è il passato e per me ora è chiuso come un ricordo in una scatoletta. Ciò che è successo non si può più cambiare. Ciò che abbiamo davanti dipende da noi", ha detto nell'intervista.
Achille Costacurta ha rivelato anche il momento più duro della sua vita, quando è arrivato a tentare il suicidio: "Ho preso sette boccette di metadone, non so come non sia morto. Volevo farla finita, era un gesto disperato: l’unico modo per far capire che volevo uscire dalla comunità a Parma. Di questo mi pento".
La sua rinascita è iniziata nel 2024 dopo un viaggio in Colombia. Tornato da lì, Achille ha "preso consapevolezza della necessità di iniziare un percorso per guardare avanti": "Invece di curarmi in ospedale sono andato in Svizzera, dove ho incontrato medici che mi hanno aperto gli occhi su tante cose. Psichiatri che definirei 'giganti'". Nella clinica in Svizzera gli è stata diagnosticata l'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). A questo proposito ha detto: "Ho incontrato tanti psichiatri nel corso degli anni. Qualcuno ipotizzava questo disturbo, poi un altro ci diceva che non era così. E intanto io continuavo la mia vita sopra le righe fino al ricovero nella clinica in Svizzera. Lì ho visto la luce".
Oggi grazie a una nuova consapevolezza e alle cure per l'ADHD, Achille Costacurta ha la forza di guardare avanti: "Sono iscritto all’ultimo anno di liceo per la maturità, poi sogno di aprire un centro per ragazzi disabili". Alla domanda di cosa si pente, ha risposto: "Forse di niente. Perché se non avessi commesso quegli errori non avrei capito tante cose, anzi per certi versi penso 'meno male che mi è successo tutto questo a 20 anni e non a 50 quando avrò moglie e figli'. Vale anche per la mia famiglia: se fossi stato il principino della situazione, i miei genitori non sarebbero oggi così forti nel fronteggiare situazioni anche spiacevoli che la vita a tutti riserva".