Tradimento, Asena Girisken: "La mia Yesim, condannata dal destino"
L'attrice di Tradimento che interpreta Yesim si racconta in esclusiva, commentando le sue emozioni al finale della serie tv

Pubblichiamo l’intervista che l'attrice di Tradimento Asena Girisken ha rilasciato in esclusiva a Dreamers Magazine, il mensile dedicato ai protagonisti delle serie turche più amate. Per altri contenuti il nuovo numero ti aspetta in edicola oppure su dreamersmagazine.mediaset.it
"Il karma con lei non ha avuto pietà. Ha perso tutto ciò che temeva di perdere" dice Asena Girisken, parlando di Yeşim, ma potrebbe riferirsi a ogni donna che si è sentita tradita, messa da parte, fraintesa.
Classe 1992, l’attrice ha debuttato a teatro con Un tram che si chiama desiderio accanto a Zerrin Tekindor, la Leyla di Endless Love. Oggi, sul piccolo schermo con Tradimento, è una donna che ci costringe a guardarci dentro: "Il pubblico la ama perché è molto vera" spiega. Vera, fragile, feroce, reale. E proprio per questo indimenticabile.
Tradimento inizia con una storia di infedeltà. A volte, quando noi donne veniamo tradite, ce la prendiamo con “l’altra” invece che con l’uomo che si è orientato altrove... Cosa ne pensi? "Sì, purtroppo esiste questa percezione. A volte tendiamo a giustificare gli uomini più facilmente e a dare subito la colpa all’altra donna. Ma io credo che la persona davvero responsabile sia sempre quella con cui hai una relazione. Perché è con lei che stai costruendo qualcosa, e questo comporta delle responsabilità. Per me, la lealtà è una cosa molto netta. Secondo me, cercare qualcun altro senza prima chiudere la propria relazione è una forma di fuga dalle proprie emozioni, una paura di affrontare e assumersi le proprie responsabilità. Lo trovo umano, certo, ma non sano. E quindi penso che, in situazioni così, nessuno abbia il diritto di ferire l’altra persona".
Se fossi tu a essere tradita, come reagiresti? "In realtà su queste cose sono piuttosto rigida. Vedo il tradimento come un venir meno prima di tutto a se stessi, ai propri sentimenti e alla propria autenticità. Il rispetto per me stessa è fondamentale. E poi, chi fa una cosa simile… ne vale davvero la pena? Non credo proprio (Sorride, ndr). In sintesi, non lo accetterei mai".
Ti è mai capitato, anche inconsapevolmente, di trovarti nella posizione di Yeşim? Come hai vissuto quella situazione? "A dire il vero, Yeşim è un personaggio molto distante da me nella vita reale. Non c’è stato un momento specifico in cui mi sia trovata davvero nei suoi panni".
Non avete proprio niente in comune? "Lei non ha mai mollato, neanche quando tutti le dicevano che non ce l’avrebbe fatta. Ha creduto in se stessa e ci è riuscita. Questo sì, lo abbiamo in comune: quando credo in qualcosa, la inseguo. Una delle cose più emozionanti della recitazione è proprio questa: trovare un pezzo personale anche in un personaggio che ti sembra lontano. Perché, in quel momento, impari qualcosa anche su di te".
Il rapporto tra Yeşim e Tarık è pieno di manipolazioni e vendette. Come avete costruito questa dinamica così intensa? "Sono stata davvero fortunata, perché Mustafa Uğurlu è un partner meraviglioso. Non è facile rendere credibile un rapporto così complesso. Ogni scena aveva un’emozione diversa: a volte era Yeşim a manipolare, a volte Tarık. Per rendere bene questi alti e bassi parlavamo tanto delle scene. La sera prima, mentre preparavo il copione, pensavo con entusiasmo: Domani con Mustafa potremmo giocarla così, o cosà. Recitare con lui è stato divertente e stimolante".
Ti ha aiutato il suo approccio? "Era sempre di supporto, e in momenti difficili mi diceva: Forza, questa scena è tua, e mi caricava. Gli devo molto. Ci abbandonavamo totalmente alla scena, perché in quei momenti, tra noi, stava succedendo davvero di tutto".
All’inizio, Yeşim è una vittima. Ma quando perde il controllo, emerge il suo lato oscuro. Cosa l’ha trasformata da donna tradita ad assassina? "Yeşim era lontanissima dal voler diventare un’assassina. Ma la sua paura l’ha spinta oltre. Avendo perso la famiglia da giovane, non ha mai avuto un vero nucleo familiare. Quando pensava di esserselo costruito, con un marito e una figlia, ha scoperto che era tutta una bugia. Ha temuto che lo stesso dolore potesse colpire anche sua figlia. Credo che abbia lottato soprattutto per questo, schiacciando tutto ciò che si metteva tra lei e quell’obiettivo. Quando ha creduto di avere una vita normale, ha scoperto che non era mai stata amata e che tutto era finto. La paura di non essere amata, di restare sola, indesiderata… l’ha portata a fare cose sempre più terribili. Alla fine ha rovinato tutto".
Yeşim andrà incontro a un finale molto forte, che lascerà senza parole. Pensi che avesse un karma da pagare? "Ho interpretato Yeşim cercando di comprenderla. Conosco dentro di me le sue paure e le sue fratture. Ma ovviamente non ho mai pensato che le sue azioni fossero giuste. Ha lottato per amore, sì, ma nel modo sbagliato… E ha commesso errori imperdonabili. La vita non è stata generosa con lei, ma proprio per questo la vita richiede di affrontare le cose e restare forti. Doveva pagare un prezzo. Da fuori, il suo destino può sembrare simile a quello di Burcu. Ma per me il suo vero karma è stato molto più pesante".
Ovvero? "Ha perso tutto ciò che temeva di perdere. Nonostante tutto… ho sempre provato un certo dispiacere per Yeşim. Mi si inumidiscono ancora gli occhi a pensarla. Avrei voluto che scegliesse un’altra strada. Avrei voluto che non finisse così".
Nonostante bugie e giochi, Yeşim è amata dal pubblico. Come te lo spieghi? "Credo che Yeşim sia amata perché è vera. Sono riuscita a far vedere non solo ciò che faceva, ma anche il perché. Ho cercato di mostrarla senza maschere: le sue paure, la sua fragilità, la sua voglia di restare aggrappata alla vita. Il pubblico non l’ha giustificata, ma l’ha compresa. Perché, intrappolata nei suoi conflitti, ha fatto cose che nessuno farebbe. A volte faceva ridere, a volte piangere. Ma era profondamente umana".
Sullo schermo eri la rivale di Güzide, interpretata da Vahide Perçin. Com’era il vostro rapporto sul set? E con gli altri attori? Hai creato legami speciali? "Lavorare con Vahide Perçin è stato per me un grande onore. La trovo straordinaria. Ho imparato tantissimo recitando al suo fianco. Sul set c’era un bel contrasto tra l’essere la sua antagonista nella storia e il grande rispetto e l’ammirazione nella vita reale. Anche con gli altri attori ho avuto un bellissimo rapporto; si è creata una squadra calorosa e sincera. E sì, ho creato legami speciali… Con Feyza (Feyza Sevil Güngör, interprete di Oylum), ad esempio, ci vediamo ancora quasi ogni giorno. Quando passi così tante ore intense insieme, diventi inevitabilmente parte della vita dell’altro".
Com’è stato interpretare la madre di Öykü? Hai creato un legame con la giovane attrice? "È stata un’esperienza speciale. Öykü è dolcissima, sincera, e sorprendentemente professionale. Recitare con lei è stato naturale, grazie alla sua autenticità. Anche fuori dal set abbiamo passato tanto tempo insieme, chiacchierando, giocando… A un certo punto si è creato un legame madre-figlia molto vero. E credo che questo si sia visto anche sullo schermo".
Il finale andrà in onda presto in Italia e ci sarà un colpo di scena su Yeşim. Com’è stato per te l’ultimo giorno di riprese? "L’ultimo giorno è stato davvero, davvero emozionante. A volte non riuscivamo nemmeno a girare per le lacrime. Dopo aver vissuto un personaggio così intenso e fragile, lasciarlo andare non è stato facile. Non stavo solo chiudendo una scena: stavo salutando Yeşim".
Cos’hai provato guardando il finale? "Emozioni contrastanti. Come attrice capisco la storia e il messaggio, ma come spettatrice ho fatto fatica ad accettare che finisse così. Dentro di me, avrei voluto un altro epilogo. Ma a volte la vita è proprio così: non tutti ottengono ciò che meritano o desiderano. Forse è proprio questo che rende la storia reale".
Se non fossi un’attrice, cosa faresti oggi? "Durante tutto il liceo mi sono occupata di musica; amo sia ascoltarla che cantare. Forse avrei seguito quella strada, o magari la pittura… non lo so con certezza, ma sono sicura che sarei comunque rimasta in qualche ambito artistico".
Al liceo, un test attitudinale ti ha definita una persona con grandi capacità di persuasione e ti ha suggerito di studiare giurisprudenza. Hai mai pensato a che tipo di avvocata saresti stata? "Penso che sarei stata una brava avvocata! Ma ho un lato molto combattivo quando si tratta di ingiustizia, quindi credo che sarei risultata un po’ troppo arrabbiata. Non sopporto l’ingiustizia. E agirei sicuramente in modo molto emotivo; mi prenderei le cause troppo a cuore. Quindi, per una professione che richiede sangue freddo, forse sarebbe stato difficile per me. Però, se mi immagino a difendere i diritti di qualcuno… non mi dispiace affatto come idea".
Il tuo debutto teatrale è stato con Un tram che si chiama desiderio, e hai lavorato fin da subito con un cast numeroso. Che ricordo hai di quell’esperienza? "Un tram che si chiama desiderio è stata la mia prima pièce teatrale, ed è stata davvero una scuola per me. Mi ha insegnato moltissimo, sia come personaggio che come attrice sul palcoscenico. Ho avuto la fortuna di lavorare con nomi straordinari. Condividere il palco con Zerrin Tekindor (Leyla in Endless Love, ndr)… ero sua fan da anni; recitare con lei è stata un’esperienza davvero magica. Il personaggio di Eunice mi ha insegnato che a volte anche il silenzio può dire qualcosa. Stare nel mondo di Tennessee Williams, respirarne l’atmosfera, è stato prezioso. Credo che la cosa più importante che mi abbia insegnato sia stata osservare e ascoltare".
Su Instagram si nota il tuo interesse per la moda e lo stile. Hai uno stilista preferito? "Non sono una che segue la moda in modo ossessivo, ma mi piace vestirmi bene ed esprimermi attraverso lo stile. In genere scelgo capi che mi fanno sentire forte e a mio agio. È difficile indicare uno stilista preferito; mi piacciono le linee pulite abbinate a dettagli decisi. Apprezzo molto anche i designer turchi, ma dare un solo nome è complicato. Diciamo che indosso qualsiasi cosa mi faccia sentire felice. Il mio stile cambia in base all’umore: a volte minimal, altre volte più audace".
Qual è il capo che non manca mai nel tuo guardaroba? E la tua combinazione vincente? "Sicuramente il nero. Credo di non essermi mai stancata di indossarlo. Per me è una sorta di rifugio… qualsiasi cosa indossi, se c’è del nero, mi sento più centrata, più forte. Persino nei giorni no, ha su di me l’effetto di dire: Ok, oggi mi rimetto in piedi. Ho sempre nel guardaroba un paio di pantaloni neri, una t-shirt e una camicia basic. Ci aggiungo una giacca o un maglione oversize e sono pronta a uscire".
Sei una di quelle persone che va al mercato in pigiama o tuta, oppure sei sempre truccata e ben vestita? "Amo truccarmi; dedicare del tempo a me stessa e curarmi mi fa stare bene. Ma certo, a volte sono così rilassata che non mi faccio problemi ad andare al mercato in pigiama o tuta. Dipende tutto dall’umore: ci sono giorni in cui sono perfettamente in ordine, altri in cui mi dico oggi è modalità casa, e mi godo la comodità".
Cosa preferisci: la vita notturna scintillante, una cena con amici o una serata tranquilla con la tua serie preferita? "Tutte e tre hanno il loro fascino, in realtà mi piace fare tutte queste cose. Ma se dovessi scegliere, direi la vita notturna scintillante. Luci, musica, la folla… amo quell’energia. Mi piace divertirmi e ballare. Certo, anche una serata tranquilla davanti a una bella serie è piacevole, ma in generale uscire, ascoltare musica e stare con gli amici mi dà più gioia".
Alla fine di Tradimento cosa ci lascerà Yeşim? Ti piacerebbe un eventuale spin-off su di lei? Magari un prequel sul suo passato con Tarık? "Mi piacerebbe tantissimo l’idea di uno spinoff! Quando interpretavo Yeşim, mi ci sono immersa completamente; riusciva sempre a farmi ridere. Per esempio, aveva quei piccoli tic solo suoi, come imitare le persone che le stavano antipatiche – quando l’ho scoperto, mi sono divertita un sacco. Mi piacerebbe davvero esplorarla di più (Sorride, ndr) Guardare da vicino il suo passato, il rapporto con Tarık, gli eventi che l’hanno portata fin lì… capirla meglio sarebbe molto stimolante anche per me".
Dove ti potremo vedere prossimamente? Stai lavorando a nuovi progetti? "Ci sono dei progetti in fase di trattativa. Vorrei interpretare un personaggio che mi entusiasmi davvero, in cui possa immergermi con gioia, quindi stiamo facendo tutto con grande cura. Mi manca molto recitare, creare un nuovo personaggio… Quindi posso dire che ci rivedremo presto".