Madonna di Trevignano, l’avvocato Marchignoli: "Il sangue sulla statua non è di Gisella Cardia"
Solange Marchignoli, l'avvocato di Gisella Cardia, in diretta a Pomeriggio Cinque News discute sulle ultime notizie sul caso della Madonna di Trevignano
Pomeriggio Cinque News torna a parlare del caso della Madonna di Trevignano Romano, a seguito della diffusione della notizia della perizia gestita dal genetista forense prof. Emiliano Giardina, secondo la quale il DNA rilevato sulla statua sarebbe di Gisella Cardia, la presunta veggente al centro della vicenda.
Nel corso della puntata del 24 giugno, in collegamento c'è l'avvocato Solange Marchignoli, legale di Gisella Cardia. Quando la conduttrice del programma, Alessandra Viero, chiede a Marchignoli se, dopo la perizia, la posizione di Gisella si sia aggravata, l'avvocato risponde: "Non si aggrava per niente, l'unica cosa grave è discutere di una perizia coperta da segreto istruttorio. Il DNA è presente in maniera preponderante su tutta la statua della Madonna, è presente sì sulle macchie di sangue ma allo stesso modo su tutta la statua. E non è presente solo il DNA di Gisella Cardia. Il professor Giardina non ha mai scritto che quello è il sangue di Gisella. Nessuno ha mai detto 'il sangue è di Gisella'. Dire che è il sangue di Gisella è un'altra cosa. Il sangue non è di Gisella Cardia. Il DNA prelevato su tutta la statua, invece, confermo che è anche di Gisella".
Il caso di Gisella Cardia e della Madonna di Trevignano
La vicenda di Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, sarebbe iniziata nel 2016, quando la donna avrebbe affermato di ricevere messaggi dalla Madonna ogni 3 del mese. Le sue presunte visioni, i racconti della Passione di Cristo vissuta in prima persona e presunti miracoli, come la moltiplicazione del cibo, avrebbero attirato centinaia di fedeli al cosiddetto “campo delle rose” a Trevignano Romano, luogo simbolo del fenomeno.
Durante i raduni mensili sarebbero state raccolte offerte e donazioni: cifre che secondo l’ex portavoce Paola Felli sarebbero state versate perché “la Madonnina lacrimava” o perché Gisella si presentava come "tramite tra cielo e terra". "Ma ancora oggi ci sono persone che stanno donando", ha denunciato in passato Paola Felli. "Il campo è stato chiuso, ma Gisella ha spostato tutto sul web. Organizza cenacoli e raduni in tutta Italia, dal Veneto alla Sardegna, continua a fare proseliti. Si presenta come una vittima, una perseguitata".