Avvelenata dal figlio con le pennette, parla Monica Marchioni: "Non dimenticherò mai quegli occhi"
A Pomeriggio Cinque, l'intervista a Monica Marchioni, la mamma avvelenata dal figlio nel 2021 con un piatto di pennette al salmone: "Mi ha soffocato con i cuscini"
Un racconto di profondo dolore, spavento e incredulità quello pronunciato da Monica Marchioni, mamma di Alessandro Leon Asoli, nello studio di Pomeriggio Cinque.
Il 15 aprile del 2021, Alessandro ha ucciso il patrigno Loreno Grimandi e ha tentato di uccidere sua madre Monica con un piatto di pennette al salmone avvelenate con del nitrito di sodio.
Nel 27 marzo 2023, il ragazzo ha confessato l'omicidio e l'organizzazione di un tentato duplice omicidio.
Monica Marchioni cerca di ripercorrere le principali tappe di quel terribile giorno a Casalecchio di Reno (Bologna): “Lui inizia a recitare e diceva mamma sto male, non riesco a fare niente, hai ragione a darmi del fallito. Gli dicevo facciamo un’altra pasta perché è troppo salata”.
Alessandro porta Monica in camera mentre il compagno della donna inizia a sentirsi male: “Mi teneva le mani e mi diceva non andare. Io volevo andare a vedere come stava Lollo. Inizio a stare male e gli dico che dovevo andare in bagno. Il veleno iniziava a fare effetto”.
“Torna dopo un po’ con un bicchiere in mano, dopo scopro che era pieno di veleno. Mi allunga il bicchiere e mi dice mamma bevi. Non dimenticherò mai quegli occhi. Ho lanciato via il bicchiere e mi sono reso conto che non sentivo Lollo da un po’ di tempo. Lui si sposta e mi fa un ghigno demoniaco con occhi che non ho riconosciuto”, aggiunge Monica descrivendo il volto del figlio.
Monica racconta la colluttazione con il figlio e la forza che ha avuto nel chiamare i soccorsi: “Ho trovato mio marito in una condizione penosa, una scena raccapricciante. Mi è uscito un urlo gutturale e forte, un urlo che non mi apparteneva. Mi giro per chiamare i soccorsi e non trovo più i cellulari. Di spalle ho sentito il rumore dei guanti in silicone”.
“Una colluttazione terribile in cui lui prova in tutti i modi a ucciderti. Si avventa su di te con una violenza terribile”, commenta Myrta Merlino.
"Lui mi ha soffocato con i cuscini dandomi dei pugni in bocca perché io urlavo. È stato vigliacco fin dall’inizio perché ero sempre a pancia in giù. Mi butta per terra e mi schiaccia contro il pavimento. È durato 30/40 minuti, non avevo più le forze. Ho sentito una forza sotto la pancia per reagire. La frase conosciuta è come caz** è che non muori. Il veleno te l’ho dato", conclude Monica Marchioni.