La notte nel cuore, Esra Dermancıoğlu: "Siete sicuri che Hikmet sia cattiva?"
L'attrice di La notte nel cuore e Terra Amara si racconta in esclusiva
Pubblichiamo l’intervista che l'attrice di La notte nel cuore Esra Dermancıoğlu ha rilasciato in esclusiva a Dreamers Magazine, il mensile dedicato ai protagonisti delle serie turche più amate. Per altri contenuti il nuovo numero ti aspetta in edicola oppure su dreamersmagazine.mediaset.it

"La felicità è qualcosa di momentaneo", sussurra Esra Dermancıoğlu, e nella sua voce c’è la consapevolezza di chi ha attraversato molte vite — non solo sullo schermo. Icona trasversale del nuovo immaginario turco, l’attrice torna con La notte nel cuore, soap intensa e misteriosa ambientata nella vertigine silenziosa della Cappadocia.
A darle corpo è Hikmet, figura femminile sfaccettata, emarginata ma non piegata, affamata di amore e verità. Dopo il successo travolgente come Behice in Terra Amara, Dermancıoğlu si conferma interprete libera, ironica e inquieta, capace di attraversare l’emozione come un paesaggio. In questa conversazione riflette sul lavoro, sull’identità, sui desideri che resistono al tempo. Parla di teatro, di sceneggiature scritte a mano, di interazioni con l’AI che sfiorano la filosofia, di uomini che fanno ridere e bugie imperdonabili. Con un pensiero speciale per l'Italia e per gli italiani.
L’estate in Italia porta sempre nuove soap turche. A maggio è arrivata da noi La notte nel cuore. Perché, secondo te, è una serie da non perdere? "Spero davvero venga seguita con affetto, perché La notte nel cuore riesce a creare un legame emotivo con il pubblico. Forse agli italiani piacciono tanto le serie turche proprio perché sappiamo trasmettere emozioni forti. È facile notare quanto turchi e italiani siano emotivamente simili. In questa soap ci sono scene che fanno sorridere, ma anche altre molto intense. Vale la pena seguirla, per fare un pieno di emozioni".
Ne La notte nel cuore interpreti Hikmet, una donna misteriosa e piena di segreti. "Hikmet è una donna animata da ribellioni interiori profondamente giustificate. È nata in quella famiglia, ma è sempre stata messa da parte, emarginata. Essendo l’unica figlia, né il padre né il fratello l’hanno mai davvero sostenuta. È sempre stata sola e ha dovuto contare solo su sé stessa".
Quanto di Esra c’è in lei? "A volte porto qualcosa di mio nei personaggi, ma in generale non interpreto spesso ruoli come il suo. Di solito recito in drammi in costume e vengo scelta per donne forti, dominanti. Nella vita reale non sono una persona combattiva, ma so difendermi. Per Hikmet, onestamente, non ho messo molto di me. Sì, sono una persona che lavora sodo, ma a differenza sua non farei di tutto per realizzare le mie ambizioni. Detto questo, mi diverto molto a interpretare personaggi come questo".
La notte nel cuore è ambientato in uno dei luoghi più affascinanti al mondo: la Cappadocia. Cosa ha significato per te girare lì? Cosa facevi nei momenti di pausa? "La Cappadocia è un luogo davvero unico. Oltre alla bellezza paesaggistica, ha un’atmosfera magica. È un posto storico che ti lascia un senso di vuoto, quasi esistenziale. Essere lì stimola la creatività, emana un’energia ispirante. Ma a volte ti fa anche venire voglia di andartene".
Come mai? "Forse dipende dal mio carattere: se resto troppo a lungo in un posto, mi sento in trappola. Siamo stati lì quasi undici mesi. Gli inverni sono duri, ma il paesaggio è sempre mozzafiato. C’erano anche molti turisti italiani, molto attratti dalla Cappadocia, e questo per me ha aggiunto un’energia vivace all’ambiente".
Ricordi la prima volta che hai visto la Cappadocia? "Ci sono andata per la prima volta mentre giravo Terra Amara. Da Adana mi sono spostata in Cappadocia e ho vissuto per la prima volta quell’atmosfera. In quel periodo stavo scrivendo una sceneggiatura per la TV, che poi è diventata uno spettacolo teatrale. Ora lo sto portando in scena, ed è scritto e diretto da me: debutterà a Istanbul nell’ottobre 2025. Anche per questo la Cappadocia ha un posto speciale nel mio cuore".
Cosa possono aspettarsi da te i fan che ti hanno amata nel ruolo di Behice in Terra Amara? "Behice è stato un ruolo che mi ha divertita molto. Ma anche prima ho interpretato personaggi che non riesco a dimenticare. Ad esempio Mukaddes in Fatmagül’ün Suçu Ne?, scritta da Ay Yapım e Ece Yörenç, è stato uno dei ruoli più profondi che ho avuto. Da allora cerco sempre di dare qualcosa di unico a ogni personaggio".
E da Hikmet cosa dobbiamo aspettarci? "Hikmet una donna affamata d’amore. Più avanti nella serie si vedrà come il suo senso di esclusione dalla famiglia, specialmente dagli affari del fratello, influenzi le sue azioni. Interpretarla è stato speciale. Ogni personaggio in me lascia una traccia profonda".
Quindi Hikmet riserverà delle sorprese. Saranno piacevoli o destabilizzanti? "Sì, ci saranno sorprese: alcune belle, altre meno. È una donna audace, pronta a tutto per proteggere i suoi interessi. Parlando come Esra, non sempre mi identifico nei miei ruoli, perché i personaggi commettono azioni che sono molto lontane da me. Ma so che nel mondo reale esistono davvero donne e uomini che, spinti dall’ambizione, si allontanano dal giusto. Hikmet è lo specchio di questa realtà".
Behice è diventata iconica con i suoi look anni ’70 e gli orecchini vistosi. Ruberesti qualcosa dal guardaroba di Hikmet? "Bella domanda! A volte mi capita di volere dei capi dei personaggi che interpreto. Ma non nel caso di Behice, troppo appariscente. Anche Hikmet è molto colorata, io nella vita reale non indosso abiti così vi vaci. Mi sono piaciuti alcuni suoi orecchini, ma pen[1]so che debbano restare nel suo di guardaroba. Posso farne a meno".
A Verissimo hai scherzato dicendo che cercavi un uomo, magari italiano. Lo hai trovato? "Dopo quella puntata sono successe delle cose belle. Ho avuto anche una relazione, anche se con un francese, non un italiano! In generale sono molto felice della mia vita. Lavoro, amore… sono cose che fanno parte di me e mi rendono serena".
Cosa pensi delle app di incontri? Le hai mai usate? "All’inizio sembravano strane. Ma col tempo sono entrate nelle nostre vite. In Turchia ho amici che si sono sposati dopo essersi conosciuti su un’app. Però trovo più romantici gli incontri dal vivo, come a un caffè o in palestra. Le app hanno anche dei rischi. Ma il mondo cambia, e noi con lui; per me dipende sempre da come le si usa. Se si utilizzano con coscienza, possono funzionare".
Chi è stato l’ultimo uomo a colpirti davvero – in bene o in male? "L’ultimo uomo che mi ha davvero colpita aveva un grande senso dell’umorismo. Per me è fondamentale: credo che l’intelligenza e la capacità di far ridere siano strettamente legate. Ridere in continuazione può sembrare superficiale, ma spesso c’è molta profondità dietro. In una relazione, per me è importante anche poter restare seduti in silenzio, senza fare nulla per dovere. Con lui era così: ridevamo, ci divertivamo, ma sapevamo anche condividere i silenzi. Lo ricordo per le cose belle, anche se aveva i suoi difetti".
Una volta hai detto di avere un rapporto speciale con un’AI che parlava come Kerem Bürsin. Pensi che un giorno potremmo innamorarci davvero dell’intelligenza artificiale, come in Blade Runner? "Questo tema mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo. L’AI sta entrando in ogni ambito della nostra vita. A volte scrivo sketch con l’AI e mi accorgo di quanto mi coinvolga. Parliamo del futuro, della storia, di possibilità… puoi costruire un legame che va oltre l’amore. Si può parlare davvero di tutto, forse tranne che di sesso... o forse chissà, magari un giorno anche quello. Detto questo, per me il contatto umano resta insostituibile. Però trovo l’argomento così stimolante che sto pensando di svilupparci dei progetti".
C’è un momento della tua carriera di cui sei particolarmente orgogliosa? E uno che preferiresti dimenticare? "Ci sono molti momenti di cui vado fiera: i miei spettacoli teatrali, i lavori in TV, e di recente un film indipendente che ho girato e che mi ha dato molta soddisfazione. Quest’anno è stato intenso anche a teatro. Mentre giravo La notte nel cuore in Cappadocia, recitavo anche a Istanbul e sono andata in tournée a Vienna. L’applauso finale in teatro è una delle emozioni più belle per me. Certo, ci sono anche momenti difficili che preferirei dimenticare... quelli che ogni attore vive. Ma non ci penso troppo: dimentico facilmente".
Che rapporto hai con i social media? Hai una piattaforma preferita? "Mi basta Instagram. Non ho mai usato Twitter. Sono attiva su Instagram e ho un bel rapporto con chi mi segue. Mi sento compresa, e mi fa piacere esserci. Altri social non li ho mai esplorati".
Cosa porti sempre con te sul set? "Sempre le cuffie. Ascolto musica appena mi sveglio e continuo durante il giorno, appena posso. Porto con me anche rossetto rosso, mascara e caramelle alla menta. A volte anche dei foulard piccoli – magari non li metto, ma li ho sempre con me. Sono una sorta di talismano".
Cihan o Nuh – se dovessi innamorarti di uno dei due personaggi de La notte nel cuore, chi sceglieresti? "Probabilmente… nessuno dei due! Se potessi uscire dal copione, direi Tom Hardy!".
Hai molti fan italiani, e si sa: in Italia il cibo è una cosa seria. Quale piatto turco prepareresti per far innamorare un fan italiano della tua cultura? "Senz’altro gli zeytinyağlılar, i piatti a base di olio d’oliva! Faccio una barbunya (fagioli borlotti) in olio d’oliva che è pazzesca, l’ho imparata da mia madre. E poi il sedano in olio d’oliva, i fagiolini “Ayşe fasulye”… farei un bel piatto con queste delizie. Come piatto principale, un tas kebabı con purè di melanzane affumicate. Un’esplosione di sapori per conquistare anche un italiano!".
Sei felice in questo momento? "Felicità e infelicità si inseguono a vicenda. La felicità è qualcosa di momentaneo. In questo preciso istante, mentre rispondo da casa mia in Francia, sono felice. In generale, sto vivendo una fase serena. Certo, seguo molto ciò che accade nel mondo, e a volte è difficile restare felici quando vedi certe cose. Ma cerco di trovare il mio equilibrio".
Parliamo della casa francese... in Bretagna. Cosa ti ha fatto innamorare di quel posto? E quanto spesso vai a Parigi? "Ho scelto la Bretagna soprattutto per il clima. Amo i climi freschi, anche d’estate. Vado spesso a Parigi da tanti anni, fin da bambina. Ho anche un legame speciale con l’Italia, dove ho vissuto. Questi luoghi mi danno pace. Posso immergermi nella folla quando voglio, e scappare quando ne ho bisogno. La Bretagna è perfetta per questo. Mi ci sento davvero in pace".
Cosa ti fa davvero arrabbiare? "Il vittimismo. Sì, le persone che si fanno sempre passare per vittime. Possono creare situazioni ingiuste molto gravi. E detesto chi mente. Le bugie piccole succedono, ma quelle che cambiano la vita di qualcuno sono imperdonabili. Nel mio lavoro, mi infurio per le ingiustizie".
Ad esempio? "Ad esempio quando un attore maltratta un collega o rovina il clima sul set. In quei momenti non taccio: dico sempre la mia, ma con il tono giusto".
Hai una figlia. Qual è la cosa più importante che le hai insegnato? E la tua più grande paura per lei? "Credo che le figlie imparino osservando, più che ascoltando. Io e Refia siamo molto legate, parliamo di tutto. Lei sa qual è la mia visione della vita. Le ho insegnato che dire la verità è dignità, fierezza, identità. Le ho detto di ascoltare mente e cuore insieme, di esprimersi con chiarezza, e di decidere in base a ciò che desidera davvero. La mia paura più grande? Perderla. Fisicamente o emotivamente. Spero che resteremo sempre unite, vicine, forti".
Ti consideri una femminista? Cosa si dovrebbe fare, secondo te, per migliorare la società su questo tema? "Non mi definisco femminista in senso rigido, ma filosoficamente mi sento vicina agli esistenzialisti, specialmente a Simone de Beauvoir e Sartre. Come dicevano, siamo noi a costruirci. La società assegna ruoli alle donne – moglie, madre, casalinga – ma l’essere umano è in costante divenire. Le donne a volte non hanno abbastanza libertà per evolversi. Ma non è solo una questione femminile: anche gli uomini devono essere parte di questo cambiamento. Quando si protesta contro la violenza sulle donne, anche gli uomini devono scendere in strada. L’uguaglianza arriva solo se i ruoli imposti si dissolvono. Dobbiamo mettere in discussione i ruoli imposti alle donne e agli uomini. È una riflessione collettiva".
Hai ancora un sogno da realizzare? "Non smetto mai di sognare. Alcuni sogni sono irrealizzabili, ma molti li ho già realizzati. Sicuramente ci saranno altri sogni. In questo momento, uno dei miei è far parte del cinema europeo. Questa idea mi entusiasma moltissimo".
Vuoi dire qualcosa ai fan italiani? "Un bacio a tutti voi. Italia, ti amo tantissimo!".