A Dentro la notizia parla per la prima volta Nicolò, il figlio diciottenne di Diana Canevarolo, la donna per la cui morte la Procura indagherebbe ora per omicidio volontario.
Nicolò racconta i primi istanti di quella mattina: "Mi ha svegliato mio padre, sono andato giù anche abbastanza di corsa, anche se non sapevo cosa stava succedendo. Sono andato fuori, ho trovato mia madre esanime". Subito sarebbe scattata la chiamata ai soccorsi.
Il ragazzo descrive i tentativi di salvarla: "Ho controllato il respiro alzandogli il mento per fare in modo tale di liberare la trachea dalla lingua, non respirava, il petto non si alzava". Spiega di aver messo in pratica quanto appreso a scuola: "Le manovre sul pronto soccorso ce le hanno insegnate a scuola, non ho ancora il certificato di pronto soccorso, però queste cose le so fare".
Il massaggio cardiaco sarebbe stato effettuato insieme al padre: "Abbiamo iniziato a fare il massaggio cardiaco e comunque c'erano respiri, nel senso non è che non respirava, c'erano quei respiri di attaccarsi alla vita". I due si sarebbero alternati fino all’arrivo dei sanitari: "Fare il massaggio cardiaco per tot minuti è pesante. Abbiamo fatto il cambio, poi io ho fatto il cambio con il paramedico".
Dopo il ricovero, Nicolò racconta: "Ho fatto tre interrogatori che loro non definivano interrogatori perché non sono indagato". Poi racconta: "Sono andato a vederla, a piangere con mia madre e a coccolarla, per quello che poteva sentire".
Il ragazzo parla delle promesse fatte alla madre: "Gli ho promesso varie cose come renderla felice e essere orgogliosa di me". Tra queste, un progetto: "Ho promesso di nominare un ristorante a nome suo, perché c'è un posto preciso dove lo voglio aprire".
L’indagine virerebbe verso l’ipotesi di omicidio: "Ho subito pensato che è stato qualcuno, non so chi, non so perché, non so come, non so chi può essere. Però è stato qualcuno". E chiarisce la sua posizione sul padre: "Non ho dubbi su mio padre".
Sui sospetti dello zio, dichiara: "Mio zio non può saper nulla di tutto ciò che ha detto", afferma, spiegando: "Non chiamava mai mamma, non ci veniva mai trovare, non è venuto al mio diciottesimo".
Nicolò parla anche del rapporto tra i suoi genitori: "In realtà c'erano litigi come in ogni famiglia", ma aggiunge che nell’ultimo periodo "si stavano riavvicinando" grazie a un progetto lavorativo condiviso.