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L'ESCLUSIVA10 dicembre 2025

Forbidden Fruit, intervista alla doppiatrice di Ender: "Mi ha aiutato in un momento duro"

L'intervista esclusiva alla doppiatrice Alessandra Korompay, voce italiana di Ender di Forbidden Fruit
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Ender in una scena di Forbidden Fruit 2Ender in una scena di Forbidden Fruit 2

Pubblichiamo l'intervista che Alessandra Korompay, la voce italiana di Ender in Forbidden Fruit, ha rilasciato in esclusiva a Dreamers and Love Magazine, il mensile dedicato ai protagonisti delle serie turche più amate. Per altri contenuti il nuovo numero ti aspetta in edicola oppure su dreamersmagazine.mediaset.it

Dopo 40 anni di carriera e successi come attrice e doppiatrice, Alessandra Korompay è entrata a far parte del meraviglioso universo delle serie turche prestando la sua voce a uno dei personaggi del momento: Ender Çelebi. "Fin dal primo istante sono rimasta colpita dalla sua bellezza disarmante, il suo sguardo profondo è magnetico. Ma la sua bravura non è da meno", ha affermato l'attrice-doppiatrice che ha anche ammesso che Ender è entrata a far parte della sua vita in un momento molto delicato. "Ho scoperto che avrei doppiato questo personaggio poco dopo aver perso mia sorella in un incidente in bici. Il lavoro mi ha aiutata tanto".

Alessandra, che cosa ti colpito di più di Ender alla "prima visione" del personaggio?
"Innanzitutto, come primo impatto, sono rimasta colpita dalla sua bellezza disarmante, il suo sguardo profondo è magnetico. Ma la sua bravura non è da meno, ho saputo che Şevval Sam è una cantante, si vede che sa dominare la scena, è una vera prima donna. Mi sono innamorata subito di lei, è un piacere doppiarla e non finirò mai di ringraziare Francesca Bertuccioli, che mi ha distribuita su di lei in un momento drammatico della mia vita: ho perso in quei giorni mia sorella in un incidente in bici e il lavoro mi ha aiutato tanto".

Come lavori, in generale, quando devi doppiare un personaggio così complesso?
"Noi attori/doppiatori affrontiamo tutte le lavorazioni catapultandoci all’istante dentro il personaggio e, data l’esperienza, ci basta vedere alcune scene per riuscire subito a immedesimarci in loro, a respirare con loro. Il nostro è un lavoro di cesello, cerchiamo di ricreare sottotesti invisibili, ci vuole una sensibilità spiccata per eseguire all’impronta ogni scena. Io amo questo lavoro".

C’è stato un momento in cui hai pensato: "Adesso Ender mi sta davvero mettendo alla prova"?
"Sinceramente dopo 40 anni di carriera anche le scene più complicate riesco a gestirle bene. Magari in quelle urlate, quando il figlio di Ender ha avuto l’incidente, per esempio, ho avuto bisogno di ascoltare più volte l’originale per prendere bene i tempi. Per il resto spero di essere stata alla sua altezza. Mi sono davvero presa cura di lei".

Che rapporto hai sviluppato con Ender nel tempo?
"Ormai Ender fa parte di me, la adoro: è camaleontica, eclettica, eccellente e in più infinitamente bella!!!! Mi rendo conto però che forse da spettatrice puó risultare antipatica, arrampicatrice, bugiarda…".

Se potesse parlare direttamente a Şevval Sam per un momento, da donna a donna, cosa le direbbe?
"Mi piacerebbe molto conoscerla, sarebbe un onore, e dev’essere anche molto simpatica. Sicuramente le direi che la ammiro molto, e che le auguro di avere il meglio nel lavoro... se lo merita".

Ender è un personaggio molto particolare. C’è qualcosa del suo carattere in cui si rispecchia e qualcosa che da donna un pochino le invidia?
"Assolutamente sì: vorrei essere come lei, capace di raggirare le situazioni a suo vantaggio. Io non sono per niente così: sono brava a recitare nel lavoro, ma nella vita no, mi si tana subito (sorride, ndr)".

È la prima volta che doppia una serie turca.
"Sì e devo dire che la trama di Forbidden Fruit mi ha preso molto. La sceneggiatura è bella intrigante. Per questa opportunità ci tengo davvero a ringraziare tutto lo staff del doppiaggio, Francesca Bertuccioli, Alessandro Benato i direttori del doppiaggio che mi hanno accolta come in una famiglia, bravi e molto competenti, mi hanno davvero curato nei minimi particolari.