Michele Bravi sull'incidente: "Quando succede qualcosa di così traumatico non si può pensare di uscirne da soli"
Il cantante rompe il silenzio e si racconta a Verissimo dopo l'incidente del novembre 2018 dove ha perso la vita una donna
"Quando vivi un trauma cambia il tuo corpo e il modo di vedere le cose. Non riuscivo a sentire gli altri. Ero semplicemente da un’altra parte, avevo perso aderenza con il reale. Abituarsi all’assenza di suono per me, che ho sempre raccontato quello che vivevo attraverso la musica, è stato molto difficile". Michele Bravi, ospite in esclusiva domani a Verissimo, parla per la prima volta in tv dopo il tragico incidente nel quale è stato coinvolto nel 2018 e a causa del quale una donna ha perso la vita: "Quando succede qualcosa di così traumatico non si può pensare di uscirne da soli. L’amore non basta. Serve un percorso terapeutico e farsi aiutare per trovare il coraggio di affrontare la situazione con uno specialista. Ho seguito un metodo clinico per il trattamento dei grandi traumi – l'EMDR – che mi ha salvato e mi ha fatto tornare a parlare e a sentire". Il cantane confida a Silvia Toffanin di avere avuto accanto a sé la famiglia e una persona speciale: "Ho avuto una fortuna enorme: avere un angelo vicino. Lui adesso non fa più parte della mia vita soltanto perché si è trasferito all’estero. Questa persona, che posso ritenere la più importante della mia vita, è stata salvifica. Mi ha aiutato a tornare pian piano alla vita, alla realtà. Mi diceva l’opposto di quello che dicevano gli altri. Secondo lui dovevo assorbire questo dolore da solo promettendomi però che mi avrebbe tenuto la mano per tutto il tempo". Ai microfoni del talk show, l’ex vincitore di X Factor ricorda uno dei momenti più complessi di questo periodo, ossia il ritorno in macchina dai genitori in Umbria dopo l’incidente. "Ad affrontare con me il viaggio c’era questa persona che mi ha messo delle cuffiette con Always remember us this way di Lady Gaga che ho ascoltato per cinque ore consecutive. Questa canzone mi ha suggerito qualcosa che per mesi ho ignorato: tutto il rumore che mi portava in quel luogo di buio poteva essere frenato dal suono della musica. È stato un gesto che mi ha cambiato la vita". A Silvia Toffanin che gli chiede di cosa abbia paura oggi, il cantante risponde: "Ho tantissima paura. Quella più grande è di non avere i piedi ben piantati nella realtà". L’artista è tornato ad esibirsi per la prima volta sul palco con l’amica e cantante Chiara Galiazzo: "Lei ha protetto la mia voce quando non riuscivo a parlare. Poter tornare a cantare al suo fianco è stato un regalo di amicizia immenso". E a proposito del rapporto con i suoi fan che hanno manifestato grande apprensione sui social, dice: "Mi spaventa ancora adesso quel modo di interloquire sui social, quell’immediatezza, ma so che c’è stato un grande rispetto e una grande partecipazione". Giovedì 23 gennaio si svolgerà la prima udienza del processo. Sugli scenari possibili, Bravi confida: "E’ un momento complesso. L’unica speranza che posso nutrire è che, rispetto ai tempi della giustizia, questo eco di dolore possa stritolarsi sempre di più e che tutti possano trovare uno spazio dentro di sé in questa storia". L'appuntamento con l'intervista a Michele Bravi è per sabato 18 gennaio alle 16 su Canale 5 con Verissimo.