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MUSICA
17 febbraio 2022

Rkomi e l'amore "insuperabile" per la musica

Da alcuni momenti difficili della sua vita, ai recenti successi al Festival di Sanremo, a Verissimo la storia del cantante

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Rkomi, 28 anni ad aprile, si racconta sabato 19 febbraio per la prima volta a Verissimo, e ripercorre con Silvia Toffanin i momenti più intensi e difficili della sua vita, e le tappe principali della sua carriera di cantante, iniziata dieci anni fa e coronata dalla recente partecipazione al Festival di Sanremo, dove il cantante ha conquistato il pubblico con il brano Insuperabile.

Rkomi al Festival di Sanremo

"Questa canzone è un riassunto, a livello musicale, degli ultimi cinque anni; dai primi pezzi al mio ultimo album Taxi Driver: pop, elettronica, rock, e strofe con un'attitudine rap. C'è una lei che è molto coinvolgente ma anche molto pericolosa, e c'è una coppia che fatica a gestire questa bellissima cosa che chiamiamo amore", aveva raccontato di recente a Vanity Fair il cantante a proposito del suo brano - con il quale a Sanremo si era classificato al 17esimo posto - contenuto in Taxi Driver +, la riedizione uscita di recente del suo terzo disco, che è stato l'album più venduto del 2021. "Sanremo mi chiamava da un anno; arrivavo da un tour molto importante per me e la mia crescita, soprattutto un tour che aveva mostrato la mia capacità di affrontare le 'crisi', le situazioni avverse. Per metà lo feci con le stampelle. La cosa, non lo nego, mi buttò giù. Quell'incidente arrivò proprio mentre sentivo di aver trovato la mia dimensione sul palco. La dovetti reinventare. Sentivo di essere a un buon punto di crescita, e volevo qualcosa che mi mettesse in difficoltà: il palco di Sanremo", aveva aggiunto di recente a GQ il cantante, che nella serata dedicata alle cover aveva eseguito un medley di Vasco Rossi con i Calibro 35. "In termini fisici, mi sentivo a casa su quel palco; emotivamente, invece, ho faticato. Ma ho sempre faticato. Ancora oggi, ai miei concerti, ho bisogno di carburare. In realtà io sono contento dell'esperienza; ho da poco imparato a riguardarmi. Ovviamente non sono fiero e orgoglioso al massimo, ma non mi vergogno di come ho approcciato quel palco. Ho visto un ragazzo genuino che sta imparando a conoscersi, guardandomi con un occhio esterno", aveva aggiunto il cantante.

Chi è Rkomi

Rkomi - all'anagrafe Mirko Manuele Martorana - il cui pseudonimo è un acronimo del suo nome di battesimo - è nato il 19 aprile 1994 a Milano, da una famiglia napoletana trapiantata in Lombardia, e non ha mai conosciuto il padre, ma è cresciuto con la madre e il fratello nel quartiere di Calvairate, situato nella parte est della periferia milanese. "lo non ho mai conosciuto mio padre. Mia madre ha cresciuto me e mio fratello maggiore da sola. Mio fratello, che è più grande di me di nove anni, ha avuto molte attenzioni da papà, quando era giusto farlo. Mia madre era tutto. Aveva più lavori - cosciente del fatto che qualcuno doveva portare i soldi a casa - ma cercava di stare il più tempo possibile con noi", aveva raccontato il cantante a Grazia. "Mi ricordo che ero molto geloso degli unici due compagni che mia madre ha avuto nei 27 anni della mia vita. Ma forse il luogo in cui emergeva di più la mia gelosia era la strada. Lei è sempre stata una bella signora e, quando camminavamo per il quartiere, molti la guardavano. Mi ricordo che mi mettevo dietro di lei, per coprirla e nasconderla da sguardi indesiderati", aveva aggiunto il cantante. L'adolescenza di Rkomi "Sono stato tanti bambini. Ero introspettivo e avevo bisogno di tempo per fidarmi di chi avevo intorno. Ma poi sono diventavo un'altra persona, e davo tutto per gli altri. Spesso e volentieri si perdeva tempo. Da piccoli è bello farlo. Facebook è arrivato quando avevo 15 anni, ma noi preferivamo stare fuori. Io e i miei amici giocavamo a calcetto in cortile a tutte le ore", aveva raccontato a Grazia il cantante. "Capitava che per motivi economici non potessi partecipare alle varie attività che venivano organizzate a scuola. Allora non andavo. Non mi faceva piacere, chiaramente, ma non la vivevo nemmeno troppo male", aveva aggiunto il cantante, che, a proposito del rapporto con il fratello, aveva aggiunto: "Passavo molto tempo con mio fratello quando mia madre non c'era. Siamo stati sempre molto affiatati; uscivamo insieme, giocavamo in cortile o stavamo in casa davanti alla PlayStation". "La mia compagnia era molto alla buona, ci preoccupavamo meno dei vestiti e più di cose concrete, tipo come fare a mantenersi. Non avevamo il mito dei soldi, che, invece, vedo dilagare oggi", aveva raccontato Rkomi a Vanity Fair. Il cantante ha frequentato fino al terzo anno l'istituto alberghiero, per poi abbandonare gli studi a 17 anni senza conseguire il diploma, e fino all'età di 21 anni ha svolto numerosi lavori: "Ho mollato tutto a 17 anni. Poi il ristorante dove feci lo stage mi propose di lavorare lì. In quegli anni ho lavorato come cameriere, barista, e lavapiatti", aveva svelato a Grazia. "Mi dispiace moltissimo per questo: bastava poco per prendere il diploma. Ma prima o poi finirò la scuola e voglio anche laurearmi. Mi piacerebbe studiare Filosofia", aveva aggiunto il cantante a Vanity Fair.

Rkomi e l'amore "insuperabile" per la musica
Foto Instagram @rkomi

Gli esordi nella musica

Rkomi aveva maturato una passione per la musica sin da piccolo: "Quando avevo 16 anni andavo in studio con i miei amici che già rappavano. Metà della scena di oggi nasce da li. Avevo tante compagnie e, in quel momento, ho capito che questa era la mia preferita. Così iniziai a scrivere le mie prime cose. Mi sono avvicinato al mondo del rap perché mi faceva stare bene. Non ho mai pensato che potesse diventare il mio lavoro, che potesse portarmi alla celebrità. Ho sempre odiato avere gli occhi puntati addosso", aveva raccontato a Grazia. Rkomi aveva iniziato la sua carriera di cantante a 17 anni con i primi mixtape autoprodotti, tra i quali Keep Calm Mixtape con Sfaso, e Quello che non fai tu con Falco, entrambi del 2012, e Cugini Bella Vita EP con Pablo Asso nel 2013, seguiti da Calvairate Mixtape, una raccolta amatoriale del 2014 di brani scritti con Tedua e Izi. "A 17 anni sono anche andato a vivere da solo. Mia madre mi disse: Mi sposto io. Tu rimani qui, che l'affitto è più basso. E così è stato. Dopo sei mesi è venuto a vivere da me il rapper Tedua, e poi ci siamo spostati noi, accogliendo anche altri due ragazzi. Lavoravamo anche dieci ore al giorno, ma non ci facevamo mancare feste, serate e jam in studio. Avevamo una grande energia per affrontare tutto", aveva aggiunto il cantante. "Faticavo a soddisfare esigenze primarie, come riempire il frigo. Prendevo 1.100 euro: ne spendevo 500 in affitto. 300 per il cibo e il resto per provare a fare musica", aveva continuato Rkomi.

I suoi successi

Rkomi, dopo aver guadagnato una grande fama nella scena rap italiana, aveva proseguito il suo percorso evolutivo nella musica appassionandosi al rock e alla canzone italiana, e nel 2016 aveva pubblicato il brano Dasein Sollen, contenuto nel suo primo EP omonimo, pubblicato a ottobre dello stesso anno. Il cantante era poi entrato in contatto con DJ Shablo, che aveva prodotto il suo brano Aeroplanini di carta: "Grazie a lui e all’altro mio manager ho iniziato a vivere il dietro le quinte. Poi ho pubblicato i miei primi singoli ed è arrivata subito una forte attenzione", aveva raccontato a Grazia. A settembre del 2017 Rkomi aveva pubblicato l'album Io in terra, composto da 14 tracce - tra le quali i singoli Solo, Apnea e Mai più - con la collaborazione di Marracash, Noyz Narcos e Alberto Paone. Nel 2018 era seguito l'album Ossigeno - EP, accompagnato da un libro autobiografico. Il disco - che contiene il singolo Acqua calda e limone, che vede la partecipazione del collega Ernia - presenta numerose collaborazioni con altri artisti, tra i quali Tedua e The Night Skinny. A marzo del 2019 Rkomi aveva pubblicato l'album Dove gli occhi non arrivano, che ha visto la partecipazione anche di Jovanotti, Elisa, Carl Brave, Sfera Ebbasta, Dardust e Ghali. L'album Taxi Driver Ad aprile del 2021 Rkomi aveva pubblicato il terzo album in studi, Taxi Driver, che di recente ha ottenuto il quarto disco di platino, e che lo ha reso il terzo artista italiano più ascoltato su Spotify. Il primo singolo estratto dall'album - in cui il cantante ha duettato con numerosi colleghi, tra i quali, Shablo, Gazzelle, Ariete, e Roshelle - è stato Ho spento il cielo, cantato con Tommaso Paradiso e prodotto da Dardust, che a settembre era stato certificato disco di platino. "Grazie a questo brano ho avuto la possibilità di conoscere e avvicinarmi a una persona incredibile, oltre che artista, ben più di quanto possiate immaginare", aveva scritto su Instagram Rkomi a corredo della foto di un'esibizione con il collega. L'album contiene anche il brano Nuovo range, in collaborazione con Sfera Ebbasta, e la canzone Luna Piena, cantata con Irama, che a novembre è stata premiata con il terzo Disco di Platino. Lo scorso settembre il cantante aveva pubblicato l'album dal vivo Taxi Driver MTV Unplugged, che conteneva le tracce del disco precedente modificate e cantate in live, con l'aggiunta di altri brani e una cover di Vasco Rossi, e a dicembre aveva duettato con Elodie nel brano La coda del diavolo. Rkomi ed Elisa Rkomi di recente ha duettato per la terza volta con Elisa - seconda classficata a Sanremo - con la quale ha inciso il brano Quello che manca, contenuto nell'album della cantante in uscita il 18 febbraio dal titolo Ritorno al Futuro / Back to the Future. Un sodalizio artistico che dura da qualche anno quello tra i due artisti, che nel 2019 avevano duettato nel brano Blu e in Blu Parte II: "Ci siamo conosciuti grazie a Blu, una canzone che è piaciuta talmente tanto che ne abbiamo fatto una seconda parte. La nostra collaborazione era destinata a non esaurirsi, le nostre anime e le nostre sensibilità erano destinate a rincrociarsi. Quello che manca è un nuovo episodio della nostra amicizia e della stima che proviamo l'uno per l'altro", aveva scritto su Instagram il cantante in occasione dell'uscita del brano. Rkomi e l'amore Rkomi, a proposito dell'amore, aveva dichiarato a Vanity Fair: "Non so se il vero amore per un'altra persona l'ho ancora provato, tuttavia sto vivendo cose belle che ci si avvicinano. Non so se neppure se sceglierò mai o se mai verrò scelto, vista la mia confusione. Mi piacciono tanto le donne, ma mi innamoro e disinnamoro con la stessa facilità. Adesso ho delle frequentazioni, ma sono sempre rispettoso, non prendo mai in giro nessuna".

La passione per le discipline orientali

Rkomi, che è un grande sportivo, ha una grande passione per le arti marziali e per la muay thai - disciplina alla quale si era avvicinato grazie a una perona speciale - che gli aveva insegnato la pratica della meditazione e gli aveva trasmesso anche l'amore per la lettura. "La muay thai mi ha insegnato la disciplina e la mentalità. L'inizio di tutto è stato a 18 anni, quando l'ho incontrata in un momento di grande caos di cui non ero consapevole. Avevo lasciato la scuola, stavo sempre fisso nel quartiere, ho fatto anche qualche marachella. In quel momento ho conosciuto una persona con un vissuto simile al mio che è diventata il mio maestro. Inizialmente la muay thai mi sembrava solo una disciplina che ti insegna a difenderti, poi ho scoperto tutta l'altra parte. La muay thai mi ha salvato", aveva raccontato il cantante a Vanity Fair. Rkomi a marzo del 2020 insieme ad altri tre soci ha aperto una palestra sociale a Milano, la Sit Hanuman Sport e Cultura, che si trova nel quartiere di Corvetto: "E poi ho aperto una palestra senza scopo di lucro in cui si insegnano muay thai, yoga, e tai chi. Facciamo pagare gli iscritti in base al reddito. L'ho aperta perché, quando ero adolescente, avrei voluto che ci fosse un posto del genere vicino a casa mia", aveva aggiunto il cantante. Rkomi tra presente e futuro Ad aprile e maggio Rkomi tornerà a esibirsi nei club con un tour che toccherà diverse città, tra le quali Milano, Roma, Torino, Napoli, Firenze e Padova: "Speriamo sia una ripresa concreta e definitiva. Lo dobbiamo soprattutto all'intero circuito che c'è dietro all'artista, e che è molto più grosso di quanto si possa pensare. Oggi non voglio dimenticare le mancanze che ho avuto. Mi hanno sempre fatto dare valore a tutto quello che ora sto ricevendo", aveva raccontato a Grazia. "Oggi non vivo a Calvairate, ma ci vado spesso perché mia madre non riesco a toglierla da quel quartiere, le piace tanto. Abito in una grande villa fuori Milano, sono un amante del caos e della compagnia, ma ho bisogno anche di una dose di solitudine", aveva aggiunto il cantante a Vanity Fair.

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