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05 novembre 2020

Il principe Carlo re del vintage: "Mi piace dare nuova vita ai miei capi"

Il futuro re ha raccontato a Vogue la sua attenzione per lo stile, la moda, e la sostenibilità, confessando: "Odio buttare i miei vestiti, preferisco riadattarli"

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Da sempre icona di elegenza, il principe Carlo, 72 anni il prossimo 14 novembre, ha confessato in un'intervista per Vogue UK non solo di essere attento ai dettagli di stile, ma anche alla sostenibilità, rivelandosi il re del second hand. "Pensavo di essere come un orologio fermo, ma sono molto contento che si pensi che io abbia stile. Sono molto attento ai dettagli e alle combinazioni di colori. Mi capita spesso di far riparare le scarpe, o qualsiasi capo di abbigliamento, invece di gettarlo via". L'intervista, che sarà pubblicata nel numero di dicembre del magazine, è accompagnata da una foto del principe Carlo circondato da ortensie rosa, immortalato dal fotografo di moda Nick Knight, cheaveva già fotografato il principe per ii ritratto ufficiale del novantesimo compleanno della regina Elisabetta II.

"Sono una di quelle persone che odia buttare via qualsiasi cosa. Preferirei che i capi fossero riparati e conservati, anche riadattati se necessario", ha dichiarato il principe del Galles a Edward Enninful, direttore di Vogue UK. "Quando ero bambino, portavamo le nostre scarpe da un calzolaio in Scozia e guardavo affascinato come venivano cambiate le suole, per metterne di nuove". Il futuro re d'Inghilterra, criticando la continua ascesa del fast fashion, ha dichiarato: "Mi sembra che ci siano enormi opportunità, in particolare ora, nel settore della moda sostenibile, per contrastare questa tendenza, in continua ascesa, dell'abbigliamento usa e getta". Per farlo lui per primo ha avviato un mercato dell'usato nel suo centro educativo Dumfries House, dove le persone possono portate i propri capi per essere riparati. "Il consumatore ha un potere immenso nel decidere dove e cosa acquistare", ha concluso. "Le migliori aziende dimostreranno che se si seguono i giusti criteri di produzione, si ridurrà anche l'inquinamento delle catene di approvvigionamento".

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