Marcell Jacobs, l'uomo più veloce del mondo
A Verissimo domenica 19 settembre la storia del doppio oro olimpico
Ventisei anni, due ori conquistati alle Olimpiadi di Tokyo, tre figli. A Verissimo, domenica 19 settembre, la storia di Marcell Jacobs che in Giappone ha vinto, prima, la medaglia d'oro nei 100 metri piani e, poi, l'oro nella staffetta 4x100. Un traguardo raggiunto anche grazie al sostegno di sua mamma, Viviana Masini, della compagna Nicole Daza, e di una mental coach che ha definito "fondamentale". Jacobs nasce a El Paso (Texas) il 26 settembre 1994, da mamma italiana e papà statunitense, ex militare. I suoi genitori si conoscono a Vicenza. Quando nasce Marcell, la mamma ha 18 e il papà 20 anni. Poco dopo l'arrivo del primogenito, il padre viene trasferito in Corea del Sud, Viviana sceglie di non seguirlo e torna in Italia, a Desenzano del Garda, dove Jacobs cresce. Inizia a praticare atletica leggera a 10 anni. Il suo primo amore è il salto in lungo. Nel 2013 il suo primo record: conquista la migliore prestazione italiana juniores nel salto in lungo indoor. Da lì inizia il suo percorso in ascesa. Nel 2016 realizza il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 che però non è stato omologato come record nazionale a causa del vento a favore. Nel suo percorso non sono mancati momenti difficili, come l'infortunio che ha compromesso la sua partecipazione alle Olimpiadi di Rio nel 2016. Si fa male al bicipite femorale. Una brutta esperienza che però lo porta ad avvicinarsi, nel 2018, alla velocità.
Il suo percorso di vita è stato segnato dall'assenza del padre. "Lo odiavo per essere scomparso", raccontava Jacobs in un'intervista. "A 18 mesi ero in Italia. Mio padre, da bambino, non lo ricordo. Dal momento in cui con mamma siamo rientrati dal Texas, è cominciata la nostra personalissima sfida a due. A scuola ero in difficoltà. Disegna la tua famiglia, mi diceva la maestra: io avevo solo mia madre da disegnare e ci soffrivo. Chi è tuo papà, mi chiedevano gli amici: non esiste, rispondevo, so a malapena che porto il suo nome. Per anni ho alzato un muro. E quando mio padre provava a contattarmi, me ne fregavo", affermava il campione. Jacobs non parla inglese e nel 2015 ha rinunciato alla cittadinanza statunitense scegliendo di avere solo quella italiana: "I miei figli sono nati qui. Mi sento italiano in ogni cellula del mio corpo". Un rapporto, quello con il papà, che sta cercando di recuperare negli ultimi anni. Jacobs ha affermato, senza timore, che la vittoria del campione è stata prima di tutto la vittoria di un uomo che ha fatto pace con i suoi demoni. "Ho incontrato una brava mental coach, Nicoletta Romanazzi, che è entrata nel mio team insieme al mio storico allenatore Paolo Camossi. Con lei ho accettato di lavorare in profondità sulle mie paure e sui miei fantasmi. Non è stato facile", ha affermato.
Accanto all'amore della mamma, che l'ha sostenuto in tutto il suo percorso, si è aggiunto dal 2018 quello della compagna Nicole Daza, con cui ha due figli, Anthony, di due anni, e Meghan, di nove mesi. "La vittoria di Marcell un'emozione unica. I bambini erano con me davanti alla tv. Nostro figlio più grande continuava a urlare papà, papà, mentre la piccolina ha pochi mesi e ancora non capisce, ma ci siamo goduti tutti insieme questo momento", aveva raccontato Nicole in collegamento con Morning News. Jacobs ha anche un altro figlio, Jeremy, nato da una relazione precedente quando il campione aveva 19 anni.