Britney Spears, il padre chiede la fine della custodia legale
"Se mia figlia ritiene di poter gestire la sua vita, allora è giusto che abbia una chance", ha dichiarato Jamie Spears nei documenti depositati in tribunale
Il caso della conservatorship di Britney Spears è arrivato a un punto di svolta. Il padre Jamie Spears, infatti, ha presentato una richiesta in tribunale per mettere fine alla custodia legale che esercita sulla figlia da tredici anni, e che, oltre al controllo delle sue finanze, impedisce alla popstar scelte come votare, sposarsi, avere figli, trasferirsi, vietandole anche azioni quotidiane come usare uno smartphone senza essere monitorata, o andare in giro da sola. "Se mia figlia vuole mettere fine alla custodia, e ritiene di poter gestire la sua vita, allora è giusto che abbia una chance", afferma James Parnell Spears nella documentazione depositata in tribunale e riportata da alcuni media Usa. "Come ha più volte ripetuto, James Spears vuole il meglio per sua figlia", hanno aggiunto i legali del padre della cantante. Jamie Spears - che aveva mantenuto il controllo del patrimonio della popstar, che ammonta a circa 60 milioni di dollari, da quando nel 2008 era stata colpita da una grave crisi nervosa, alla quale erano seguiti due ricoveri in ospedale - aveva detto di voler rinunciare alla tutela legale sulla figlia il 12 agosto. Fin da subito però è stato chiaro che la transizione verso un nuovo tutore non sarebbe stata né immediata né priva di complicazioni. "James Spears non ritiene che una battaglia pubblica con sua figlia sul suo ruolo di tutore sarebbe nel miglior interesse per lei. Quindi intende lavorare con il tribunale e con il nuovo legale della figlia per preparare una transizione ordinata verso un nuovo tutore", avevano fatto sapere i legali del padre della cantante. Mathew S. Rosengart, nuovo avvocato di Britney, di recente aveva accusato Jamie Spears di aver chiesto due milioni di dollari per rinunciare definitivamente al suo ruolo. Secondo quanto riportato da Variety, le richieste del padre della popstar sarebbero ammontate a 1,3 milioni di dollari per pagare le spese legali, e 500mila dollari dalla società di management della popstar. "Lo status quo non è più tollerabile, Britney Spears non sarà vittima di estorsione. Il tentativo di bloccare la sospensione e scambiarla per due milioni di dollari, in aggiunta a tutti quelli già sottratti dal patrimonio della cantante, è un pessimo inizio", aveva dichiarato l'avvocato della popstar.
Britney Spears, che di recente aveva ricevuto anche il supporto della madre Lynne, a giugno aveva accusato il padre anche in tribunale, alla Corte Superiore della California. "Non sono felice. Non riesco a dormire. Sono arrabbiata e depressa. Piango ogni giorno. Lavoravo sette giorni su sette, niente giorni liberi", aveva dichiarato la popstar, che aveva paragonato il controllo esercitato dal padre al "traffico sessuale": "In California l’unica cosa simile è chiamata traffico sessuale. Far lavorare qualcuno contro la volontà, togliergli tutto, e metterlo in una casa sotto il controllo di altre persone... Vivevano tutti con me 24 ore su 24, le infermiere, la security. Non avevo privacy". La cantante aveva poi affermato in un post su Instagram che non si sarebbe più esibita finché sarebbe rimasta sotto la tutela del padre: "Non tornerò sul palco, almeno finché mio padre controlla cosa indosso, dico, faccio o penso. La conservatorship ha ucciso i miei sogni".