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LA STORIA
03 marzo 2022

Anna Safroncik, un cuore che oggi batte per l'Ucraina

Dall'infanzia a Kiev al successo in Italia, al dolore per il conflitto in atto nel suo Paese, dove si trova il padre, a Verissimo la storia dell'attrice

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Anna Safroncik, 41 anni, si racconta sabato 5 marzo a Verissimo, e l'attrice ucraina, naturalizzata italiana, condivide con Silvia Toffanin la sua sofferenza per la dolorosa situazione che sta affrontando il suo Paese e la sua città natale, Kiev - dove vivono il padre, alcuni familiari e diversi amici - sotto l'attacco della Russia dallo scorso 24 febbraio.

Anna Safroncik, un cuore che oggi batte per l'Ucraina
Foto Instagram @annasafroncik

Il messaggio per il padre e la sua famiglia in Ucraina

Anna Safroncik è nata a Kiev il 4 gennaio del 1981 dal tenore Jevhenij Safroncik e dalla ballerina e insegnante di danza Lilija Čapkis, étoile del Teatro dell'Opera Nazionale di Kiev. Anna ha una sorella di nome Vittoria, alla quale è legatissima - nata in Italia dalla relazione della madre con un nuovo compagno - la quale ha studiato in Ucraina ed è, come la madre, una ballerina, oggi anche coreografa e insegnante di danza. Anche Jevhenij Safroncik, dopo essersi separato dalla madre dell'attrice, oggi ha una nuova compagna. Di recente Anna Safroncik - che lo scorso anno aveva vissuto il dolore della perdita prima della nonna e poi del nonno, che era un coreografo - aveva condiviso su Instagram un toccante messaggio in cui aveva parlato della sua famiglia e del conflitto. "In queste giornate di angoscia per la mia famiglia che cerca di scappare dalla guerra, e il mio popolo stremato e spaventato, vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti per il vostro supporto e la solidarietà. Mai avrei pensato che i miei incubi di quando ero bambina, ricordando Chernobyl, la caduta del comunismo e la Perestroika, la fuga verso l'Italia, si sarebbero ripresentati, così inaspettatamente in larga scala e in modo così violento. Prego per la mia famiglia. Prego per la mia gente. Prego per la mia povera, meravigliosa e bellissima città. Prego per tutti noi. Pregare per la pace non è più una banalità", aveva scritto l'attrice. "Sono sotto shock da quattro giorni, e non riesco a dormire, come penso anche tutte le persone che hanno parenti lì. Il problema più grave è che la popolazione non vuole la guerra e basta, non le importa chi sta al governo. Quello che dice la gente oggi è che hanno solo voglia di continuare la loro vita, di andare a lavoro, e che stanno male da anni. Tutto il mondo sta semplicemente dicendo No alla guerra", aveva aggiunto Safroncik, ospite della trasmissione di Rete 4 Zona Bianca. "Questa guerra non è lontana, Kiev ormai è culturalmente Europa. Fino a qualche giorno fa passeggiare per Kiev era come essere a Milano o a Roma. Io sento mio padre ogni due ore, e, vi assicuro, ha una dignità, un senso di appartenenza tali che è lui che calma me, è lui che mi dice Devi stare tranquilla, troveranno, come ci auspichiamo tutti, una soluzione diplomatica. Cerchiamo almeno noi, di essere uniti e di non far dilagare il panico", aveva proseguito l'attrice.

L'infanzia in Ucraina

Anna Safroncik - che aveva fatto il suo debutto come attrice a soli 4 anni in Fiaba dello zar Saltan di Aleksandr Puškin - aveva trascorso l'infanzia studiando musica, canto, danza e recitazione all'Accademia Nazionale dello Spettacolo di Kiev. "La Kiev che conoscevo io, dove sono cresciuta, non esiste più da tanti anni, da quando c'è stata la Perestroika è cambiato tutto, sono cambiati addirittura i nomi delle strade, e la gente è diversa. Il Paese, inoltre, in questo momento è in guerra, ed è doloroso parlarne. Poi io ho tutta la famiglia lì, soltanto mia madre e mia sorella sono qui in Italia. Mio padre vive ancora a Kiev. Sono momenti veramente difficili", aveva raccontato l'attrice ospite a Verissimo nel 2015. "La cosa che mi fa più rabbia è che il popolo sta lottando per difendere un territorio che alla fine è sempre stato il loro, e non sta combattendo la Russia, non sa neanche perché combatte. Credo che siano soltanto guerre di potere, di cui la gente alla fine non è nemmeno al corrente", aveva aggiunto Safroncik. E parlando della sua infanzia, l'attrice aveva raccontato: "Mi manca il teatro, anche perché io sono cresciuta letteralmente dietro le quinte; i miei genitori ci andavano tutte le sere, perché mia madre era ballerina e mio padre tenore all'Opera di Kiev, quindi spesso gli spettacoli erano insieme, e c'ero anche io con loro".

L'adolescenza in Italia

Anna Safroncik a 12 anni si era trasferita in Italia, ad Arezzo, insieme alla madre, che nella città toscana dirige una scuola di danza: "Arezzo è la mia città, quando ci torno mi sento a casa", aveva raccontato l'attrice a Verissimo. Anna Safroncik nel 1998, dopo essere stata eletta Miss Toscana, aveva avuto acccesso alle finali di Miss Italia, arrivando ottava: "Mi aveva iscritto mia madre, all'epoca io non avevo idea di cosa avrei voluto fare. Pensavo di studiare, non di intraprendere questa carriera. Soltanto che mia madre mi disse che c'era bisogno di lavorare e di farlo subito. Quindi sono andata a Miss Italia per conquistare un futuro lavorativo, non ero lì per primeggiare, ma per conoscere il mondo dello spettacolo, per sapere se sarebbe stata la mia strada", aveva raccontato l'attrice a Silvia Toffanin. Anna aveva confidato anche di non aver avuto un buon rapporto con il suo corpo da adolescente: "I ragazzi non mi consideravano proprio, ero magrissima e non avevo forme. Piacevo sempre ai papà dei ragazzi che piacevano a me, sono stati loro stessi a raccontarmelo quando li ho rivisti anni dopo".

Anna Safroncik, un cuore che oggi batte per l'Ucraina

Il debutto al cinema e la popolarità in tv

Anna Safroncik nel 2000 aveva debuttato al cinema recitando nei film Welcome Albania, C'era un cinese in coma, di Carlo Verdone, e Metronotte, nel quale aveva interpretato il ruolo di Nadia Lecetti. L'attrice tra il 2001 e il 2003 aveva preso poi parte alla miniserie tv Angelo il custode, e a un episodio delle serie Carabinieri e Don Matteo, e aveva recitato nella seconda stagione di Vento di ponente.

"La gavetta è stata lunga, ho affrontato tante difficoltà e momenti in cui pensavo di non fare una cosa bene, o di non riuscire a lavorare, però oggi sono molto felice, aveva raccontato a Verissimo l'attrice. Anna Safroncik aveva raggiunto il successo nel 2004 recitando nella soap opera di Canale 5 CentoVetrine, nella quale aveva interpretato fino al 2007 il personaggio di Anna Baldi, una donna determinata e cinica, che aveva poi subito un'evoluzione in positivo nel corso delle puntate. "Nella vita sono timidissima; lo sono sempre stata e continuo a esserlo, ma quando devo andare in scena cambio radicalmente, forse perché non devo rappresentare me stessa", aveva raccontato l'attrice a Silvia Toffanin. Parallelamente Anna Safroncik aveva continuato a recitare a teatro, interpretando Cleopatra nell'omonimo musical di Claudio Insegno, e - dopo aver prestato il suo volto per diversi brand - alla fine del 2007 aveva recitato nella miniserie di Canale 5 La figlia di Elisa - Ritorno a Rivombrosa, in cui aveva vestito i panni della Marchesa Vittoria Granieri Solaro.

L'attrice nel 2009 aveva recitato al cinema nei film La bella società, La matassa, di Ficarra e Picone, Nine, nel film tv Al di là del lago e nella miniserie di Canale 5 Il falco e la colomba.

Anna Safroncik - dopo aver preso parte al film tv Il ritmo della vita - aveva recitato per quattro stagioni nella celebre fiction Le tre rose di Eva, su Canale 5, nella quale aveva interpretato dal 2012 al 2018 il personaggio di Aurora Taviani, al fianco di Roberto Farnesi e Karin Proia. L'attrice nel 2014 aveva preso parte alla miniserie Gli anni spezzati e alla seconda stagione della serie Il restauratore, e aveva poi recitato al cinema nei film Poli opposti, Il traduttore e Le verità. Dopo aver condotto l'evento musicale Festival Show, l'attrice nel 2020 aveva preso parte al film Il cacio con le pere, diretto da Luca Calvani.

L'appello social per l'Ucraina

Di recente l'attrice aveva lanciato nelle storie su Instagram un forte appello per due neonati ucraini rimasti orfani a causa del conflitto. "Ho appena letto un messaggio di aiuto che mi hanno mandato degli amici. Due piccoli bambini, nati da poco, hanno bisogno di essere adottati perché i genitori sono appena morti. Vi giro il numero, se si può fare qualcosa", aveva detto l'attrice in lacrime, che in poche ore aveva ricevuto centinaia di messaggi. Fortunatamente i piccoli avevano poi trovato chi si prenderà cura di loro: "Ho tolto il numero perché hanno risolto, grazie per il vostro aiuto", aveva fatto sapere l'attrice, che, parlando della sua famiglia, aveva aggiunto: "Quello che sta succedendo è davvero terribile. Io sono fortunata, papà sta arrivando a Roma, ma tutto questo non è giusto. Dobbiamo cercare di aiutarli. Ci sono tantissime persone in arrivo in Italia che sono rimaste senza casa, tantissime famiglie senza uomini, perché sono rimasti a combattere lì: c'è bisogno di aiuto".

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