Allegra Gucci: “Papà? Un uomo luminoso. Per anni ho pensato che mamma fosse innocente”
"Si può non avere fede nella propria madre?" si chiede la figlia di Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani in un'intervista al Corriere della Sera

Il 27 marzo del 1995 è stato assassinato Maurizio Gucci, nipote di Guccio Gucci, il fondatore della casa di moda. Come mandate dell'omicidio è stata riconosciuta l'ex moglie di Maurizio, Patrizia Reggiani, condannata a 26 anni di reclusione per l'omicidio. A 27 anni dalla scomparsa del papà, parla Allegra Gucci, la secondogenita di Maurizio e Patrizia Reggiani. "Sulla mia famiglia sono state dette tante cose non veritiere. Ho deciso di parlare per mio padre, che non ha più voce, e per i miei due figli: vorrei che, crescendo, attingessero ai fatti raccontati dalla mamma", dice Allegra Gucci in un'intervista al Corriere della Sera, spiegando perché ha deciso di rompere il silenzio proprio ora. Allegra riassume così la sua giovinezza: "Avevo 11 anni quando mia madre, Patrizia Reggiani, venne operata di tumore al cervello. Ne avevo 14 nel 1995, quando papà venne ucciso a Milano. Due in più quando mia madre venne arrestata e poi condannata come mandante del suo omicidio". "La mia vita e quella di mia sorella Alessandra è stata una continua rievocazione di quei fatti. Nessuno si è mai chiesto che cosa provavamo. E non ho parlato finora perché mi illudevo che un giorno su tutto sarebbe sceso l’oblio e che avrei avuto spazio per me. Oggi, a 40 anni, so che questo non finirà mai. Allora parlo", aggiunge Allegra. La secondogenita di Patrizia e Maurizio ricorda così i suoi genitori: "Mia madre era una donna bellissima, corteggiata. Papà era luminoso, un grande lavoratore. Un ricordo: Forte dei Marmi, un fine settimana tutti insieme, partite a calcetto. Come una famiglia normale". Allegra condivide anche alcuni ricordi che risalgono invece al periodo dopo la separazione dei genitori, avvenuta nel 1985, a cui nel 1992 è seguito il divorzio. "Ho ritrovato lettere in cui papà chiede alla mamma di poterci vedere più spesso. Mi ritagliavo ogni spazio possibile con lui. Altro ricordo: Parigi, io e lui soli. I suoi piedi nudi, grandi. Bizzarri, per me che non vivevo una vera quotidianità con mio padre", afferma. Per tanti anni Allegra è stata sicura dell'innocenza di sua madre: "Ero convinta della sua estraneità. Si può non avere fede nella propria madre?". "Un giorno, in televisione ha fatto una mezza ammissione. L’ho chiamata, chiedendole spiegazioni. Alla fine, è sbottata: Insomma, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto solo per voi due. Ho sentito il vuoto sotto i piedi. Una voragine", ricorda Allegra Gucci. E aggiunge pensando a quanto è accaduto: "Non ho verità, ma una certezza sì: mia madre è stata una donna buona, eppure molto vulnerabile. Non sono una sprovveduta che la assolve da tutto e di certo una delle sue colpe è stata quella di fidarsi di persone poco raccomandabili. Poi c’è quel tumore asportato che, chissà, forse ha alterato il suo senso critico. Oggi stiamo pazientemente ritrovando un dialogo". Oggi Allegra Gucci sogna la serenità e "che mia madre un giorno mi abbracci e mi dica: Ti voglio bene”.