Caso Laura Ziliani, la figlia Silvia confessa l'omicidio

Importante svolta nelle indagini sulla morte di Laura Ziliani, l'ex vigilessa di Temù (in provincia di Brescia) uccisa l'8 maggio 2021. A poche ore di distanza dalla confessione di Mirto Milani, anche la fidanzata Silvia Zani, figlia primogenita della donna scomparsa, ha ammesso il delitto, come confermato in esclusiva dall'inviato di Mattino Cinque News. "Si va verso una piena ammissione verso tutto quello che l'accusa ha sostenuto fino a questo momento - ha spiegato il giornalista, collegato dall'esterno del carcere di Verziano dove i due si trovano insieme all'altra figlia di Laura, Paola, per la quale è previsto nelle prossime ore un nuovo interrogatorio.

Laura Ziliani, il caso

Dopo la scomparsa, segnalata proprio dalle figlie, il corpo di Laura era stato ritrovato in condizioni irriconoscibili ad agosto dello scorso anno tra la vegetazione vicino al fiume Oglio, nel bresciano. L'ipotesi avanzata in un primo momento dal medico legale era che la donna fosse stata prima stordita con tranquillanti a base di benzodiazepine e successivamente soffocata in maniera non violenta. Le indagini si erano subito concentrate su due delle tre figlie, Silvia e Paola, di rispettivamente 28 e 20 anni, e sul fidanzato della maggiore, Mirto Milani, con il sospetto che il trio avesse agito "per mettere le mani sull'importante patrimonio immobiliare della donna". Dopo mesi di assoluto silenzio, la svolta con la confessione durante l'interrogatorio di Mirto, seguito a poche ore di distanza anche da Silvia. TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET INFINITY MAGAZINE